Fuori dall’Europa per la seconda stagione di fila agli ottavi di finale. Non era mai successo, ma è una prima volta che ai tifosi della Juve sa di dejà vu: “Al ritorno vedrete“, lo si diceva anche con il Lione, e forse il Porto ha assaporato di più l’impresa – poi maturata – non appena ha sentito pronunciare una malriposta frase di speranza. Speranza ce n’era, finché Cristiano Ronaldo, che avrebbe dovuto prendere per mano la squadra, l’ha abbandonata e tradita, allargando le gambe in barriera su un calcio di punizione sul quale Szczesny qualche colpa ce l’ha.

Ma non è il solo fattore che ha spinto la squadra di Pirlo fuori dalla Champions, ne abbiamo parlato in diretta con il direttore di Calciomercato.com Stefano Agresti

Io francamente una disfatta tecnica di questa portata della Juve fatico a ricordarla. Il Porto è una squadra modesta, una squadra normalissima, una squadra che in Portogallo non è in lotta per il titolo e che ieri ha giocato in inferiorità numerica per settanta minuti. Quando sono rimasti in dieci ho pensato che la Juve non potesse non qualificarsi.
E’ incredibile che sia riuscita a passare una squadra molto più scarsa in dieci. Però è passata assolutamente con merito, senza discussioni, perché poi se vedi all’andata la Juve ha segnato il 2-1 alla fine e poteva perdere 2-0.
A me la cosa che ha colpito veramente (al di là di un Ronaldo disarmante) è stata l’imbarazzante condizione atletica di questa squadra.

I giocatori del Porto – che non aveva nemmeno grandi cambi – riuscivano a tenere testa alla Juve, ribadiamo, in 11 contro 10. Io pensavo che li facessero a fette a quel punto, invece alla fine solo Kulusevski ha saltato due volte l’uomo. E’ inspiegabile, camminavano tutti.
Penso che Francesco Rocca, che è sempre molto attento alla preparazione atletica, ieri si sarà sentito male a vedere la Juve camminare, perché da quel punto di vista a mio avviso è stata davvero imbarazzante
“.