“Fuori dall’Europa, fuori dalla lotta per lo scudetto. Altre novità? Una vittoria inutile, contro un avversario non irresistibile, qualificazione persa all’andata”.

Fuori dall’Europa, fuori dalla lotta per lo scudetto. Altre novità? Una vittoria inutile, contro un avversario non irresistibile, qualificazione persa all’andata, con una prestazione disarmante, la stessa offerta nel primo tempo all’Allianz, una squadra smarrita per limiti caratteriali e confusione tattica, un gruppo che deve fare punto e a capo, dalla dirigenza ai quadri tecnici. Nemmeno la superiorità numerica e una maestosa prova di Federico Chiesa sono bastati alla Juventus per andare ai quarti, tradita anche da Cristiano Ronaldo, indisponente, inutile, nervoso, limitandosi a un assist per il primo gol di Chiesa ma poi sbagliando l’impossibile su palloni semplici, in ritardo anche in alcune situazioni di gioco elementari.

Tra Cristiano e la Juventus probabilmente si divideranno le strade, anche se il contratto del portoghese scadrà tra un anno. La Juventus fuori dalla coppa perde denari pesanti e cresce la sua difficoltà contabile che non potrà sopportare ulteriori sofferenze. E’ il binario morto di un treno che non è mai stato di grande velocità quest’anno.
Si parlerà di Pirlo e dei suoi limiti, dei suoi errori, il calcio liquido si è sciolto sia in campionato sia nel momento decisivo in Europa. La serie di infortuni è un alibi parziale, il recupero affrettato di alcuni ha portato a stanchezze evidenti.
La Juventus dovrà fare punto e a capo. Ha dato, ha ricevuto. Sta alla presidenza riflettere. Sta ai veterani decidere il proprio futuro. La gioventù bianconera, da Chiesa a Kulusevski, da Arthur a De Ligt allo stesso Rabiot o Bentancur sono ancora una garanzia ma restano i dubbi su Dybala, su Cristiano, su Alex Sandro.
Non sarà facile ricostruire ma la demolizione psicologica ci questa partita si trascinerà a lungo.

Tony Damascelli