Paolo Bonolis e la sua Inter. La fede nerazzurra del noto conduttore televisivo non è certo un mistero. La truppa di mister Antonio Conte continua il suo cammino verso uno scudetto apparentemente sempre più vicino. Ad oggi sono 9 le lunghezze di margine dal Milan secondo. Occorre però considerare il recupero che la Juventus, terza in graduatoria, deve giocare contro il Napoli.

Un team solido, consapevole e concreto. L’ennesima conferma è arrivata nel match in casa dell’ostico Torino di Nicola. Lukaku su rigore e l’incornata di Lautaro hanno scritto i titoli di coda della sfida contro i granata. Tre punti molto rilevanti per i nerazzurri.

Sul momento Inter Paolo Bonolis ha esternato le sue sensazioni in diretta

Quale può essere il pericolo per questa Inter in chiave Scudetto?

Il pericolo possono essere le altre 12 giornate di campionato. Nel senso che ogni partita o ti dà o ti toglie punti. Quindi bisogna giocarsele tutte quante perché sono importanti per arrivare a quello che è l’obiettivo di qualunque squadra abbia una rosa e una società importante. Così come è stato a inizio stagione l’obiettivo di tante squadre come Inter, Juventus, Milan, Atalanta, Napoli, Roma e Lazio. L’Inter deve portare a casa più punti possibile da qui al termine del campionato. Questa è l’unica insidia vera. Per il resto credo che la formazione sia sufficientemente quadrata per provare a non perderne strada facendo“.

E’ che questa Inter non ruba l’occhio, cioè concreta ma non bella?

Per tradizione l’Inter non ruba, poi se anche l’occhio… bene“.

Cosa ti piace in particolare di questa Inter?

Questa Inter mi piace perché Antonio Conte è riuscito a creare una mente alveare. Ogni giocatore ha caratteristiche particolari, ma la particolare caratteristica di ognuno è funzionale al medesimo obiettivo che è un movimento corale. Così come si difendono, così attaccano, così contrastano. Ho visto in 4-5 contropiedi, che sono stati fatti anche nella partita con l’Atalanta, una velocità ed una esecuzione formidabile. Però non è che tutto vada a buon fine, anche perché c’è l’altra squadra che ha altrettanti giocatori bravi. Però ci sono meccanismi molto collaudati e diversificati nel corso della partita. Credo che la stagione dell’Inter sia profondamente cambiata quando ha smesso di fare un pressing offensivo dell’avversario schiacciandolo nella sua metà campo. Questo aveva tolto il privilegio a giocatori di gamba, come Hakimi, Lukaku, Lautaro e Perisic di essere effettivamente efficaci. Conte ci ha lavorato e ha costruito un obiettivo unico per 23 giocatori completamente differenti l’uno dall’altro“.

In ottica futura dove dovrebbe rinforzarsi questa Inter?

Sicuramente nell’esterno sinistro. Aggiungerei, se la prossima stagione dovesse prevedere l’Inter giocare anche una Champions che non ci veda eliminati nella fase a gironi, anche una punta di grossa sostanza. Magari anche un difensore in più come tutela. Credo però che il quinto di sinistra sia la cosa più importante da andare a rintracciare per crescere perché Perisic e Young non sono due ragazzini. Io, ad esempio, trovo meraviglioso Gosens per quello che riesce a portare. Dubito però che l’Atalanta possa privarsi di un giocatori di tale qualità. Ovviamente queste sono ipotesi fino a quando non si sblocca la logica della politica internazionale cinese“.

L’Inter di oggi avrebbe fatto la stessa brutta figura fatta in Champions?

“Sicuramente no, però bisogna dire che nel girone l’Inter ha sbagliato un paio di partite con il Real. Perché con lo Shakhtar abbiamo collezionato 5 legni, una respinta sulla riga fatta da Lukaku stesso. La bellezza del calcio è anche questa. Talvolta ti va tutta l’acqua per l’orto, talvolta non c’è una goccia neanche a pagarla oro. Così come ha perso la finale di Europa League per una autorete sventurata. Il torneo è sempre un po’ un terno al lotto, il campionato sicuramente la dice più vera sulla condizione e sulla qualità di una squadra“.