Si torna a chiudere. I dati forniti ieri dalla conferenza stampa settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità sul monitoraggio dell’andamento epidemiologico hanno destato una preoccupazione generale sull’imminente futuro. Cresce l’incidenza dei casi, insieme al famoso indice Rt e di conseguenza aumentano anche le restrizioni lungo lo Stivale.

Da domenica infatti Campania, Emilia Romagna e Molise passeranno in zona arancione. Inoltre un’altra tappa fondamentale sarà giovedì prossimo, quando scadrà il divieto di spostamento tra le Regioni. Al governo Draghi spetta la prima decisione importante: se prorogare il divieto con un nuovo provvedimento oppure consentire la libera circolazione in tutto il Paese.

Da queste prime decisioni del nuovo Esecutivo scopriremo già se ci sarà un cambiamento nella gestione dell’epidemia. Sull’argomento Luigia Luciani e Stefano Molinari hanno interrogato il Presidente di Confcommercio Emilia Romagna Enrico Postacchini. Ecco il suo intervento a “Lavori in corso”.

“Il meccanismo a singhiozzo purtroppo è devastante per l’economia, non produce risultati effettivi sul contenimento del virus. Per esempio l’Emilia Romagna, nelle tre settimane quando è passata a gialla, l’indice di pressione delle strutture ospedaliere è calato nonostante l’apertura dei pubblici esercizi. Quindi non convince il fatto della prevenzione con il lockdown. Purtroppo l’economia in questo caso viene devastata e non ci sono gli opportuni indennizzi all’orizzonte, come sempre.

Ci sarà una crescita molto lenta. Per cui quando ci si disse l’anno scorso ‘dobbiamo imparare a convivere con il virus’, l’abbiamo presa sul serio. Bisogna riuscire a lavorare, la stragrande maggioranza della popolazione che sta bene deve poter lavorare. Non possiamo tutti stare a casa solo perché forse ci ammaleremo. Questo è un principio che devasta l’economia, devasta il Paese. Così il Paese crolla”.