“Un caffè con la Boldrini? Glielo offro volentieri”: così il leader della Lega oggi ha stupito gran parte del grande pubblico aprendo anche alla deputata che molto spesso in passato aveva messo nel mirino. Un apparente segno di distensione del ‘Capitano’ leghista verso chi, con ogni probabilità, diventerà presto un’alleata di Governo.

L’offerta di Salvini, che forse nasconde anche un tocco di ironia, può essere comunque inserito all’interno del nascente nuovo corso della Lega, che si accinge a far parte dell’Esecutivo Draghi e assumere una forma più moderata e europeista. Ma come avrà preso la proposta la diretta interessata? Luigia Luciani e Stefano Molinari hanno chiesto all’Onorevole Laura Boldrini un commento sulla vicenda. Questo l’intervento della deputata del Pd a “Lavori in corso”.

“Non sappiamo né la lista, né la squadra di Governo, né il programma. Il presidente della Repubblica ha detto ai partiti di dare la fiducia a un Governo di alto profilo e poi ha anche aggiunto che non debba identificarsi con alcuna formula politica. Allora un esercizio di questo genere diventa possibile solo se ci si dà degli obiettivi specifici e circoscritti.

La cornice europeista implica anche il rispetto di alcuni diritti fondamentali, che non da tutti sono stati sostenuti negli anni. C’è chi ha contestato ferocemente anche l’appartenenza dell’Italia alla zona euro e alla stessa Unione europea. Per alcuni sarà un’acrobazia e continuerà a essere un’acrobazia. Chi era prima fautore del partito secessionista, poi è diventato fautore del partito nazionalista, poi del partito sovranista e adesso anche del partito europeista. Mi riferisco a Salvini evidentemente.

Noi non ci siamo mossi dai principi di sempre. Siamo sempre stati europeisti, abbiamo sempre pensato che la flat tax non potesse essere compatibile con la nostra Costituzione, abbiamo smontato i decreti Salvini. E’ lui che sta facendo i tripli salti mortali. Altro che acrobata, è una sorta di Zelig. Cioè lui nel giro di poco tempo si rimangia che non è più amico di Trump, non è più amico di Putin.

Io mi ricordo come tutti voi la felpa ‘No euro’. Se la ricorda il Paese. Tutto quello che ha detto Salvini dell’Europa sono irripetibili in radio. Quindi adesso questa trasformazione è stata fatta per pura convenienza.

Più è circoscritto l’ambito del programma di Governo e più ci sono possibilità che funzioni. A mio avviso al di fuori di quell’ambito ci deve essere libertà, senza vincolo di maggioranza. Il vincolo ci deve essere sul programma. Sui punti che non rientrano nel programma ci deve essere una dialettica parlamentare.

Mi aspetto che ci saranno metà donne, metà ministre e metà ministri. Ho già detto e continuo a pensarlo che sarà così. Chi rifiuta questo schema è rimasto ancora a una dimensione superata dalla storia. Chi non lo vede ha un problema. Io penso che Mario Draghi lo veda eccome”.