Novità sul fronte della crisi di Governo. Il nascente Governo Draghi sembra aver ottenuto l’appoggio di quasi la totalità delle forze politiche presenti in Parlamento. Con la sola eccezione di Fratelli d’Italia, unico grande partito ad aver detto no a Draghi e con un’incognita (ma nemmeno così tanto) interna alla casa del Movimento 5 Stelle: il voto indetto per questa sera sulla piattaforma Rousseau.

Una chiamata agli iscritti, sospesa questa mattina, ma annunciata nuovamente nel pomeriggio e che avrà la durata di 24 ore. Potrebbe essere l’ultimo atto prima dello scioglimento della riserva da parte del Presidente incaricato Mario Draghi. Un passaggio che Luigia Luciani e Stefano Molinari hanno commentato insieme al loro ospite: il giornalista dell’Huffington Post Pietro Salvatori. Ecco il suo intervento a “Lavori in corso”.

“E’ una vicenda surreale. Tutto cambia ma qui il problema è che la democrazia prevede che il Presidente della Repubblica dia un incarico a un Presidente del Consiglio che svolge le sue consultazioni. Qui abbiamo il Movimento 5 Stelle che quando Mattarella ha incaricato Draghi ha detto no. Dopo due giorni dice sì. Viene Grillo e fa i due round di consultazioni. Decidono di votare su Rousseau non si sa cosa. Per me non ha molto senso tutto questo. Io non sono tra quelli che irride i 5 Stelle perché dicono di sì a Draghi. La gestione di questi passaggi mi sembra quantomeno fantasiosa.

Grillo sicuramente è il motore che porterà i 5 Stelle nel Governo Draghi. Su questo non ci sono Di Maio o Conte che tengano. La frenata di ieri è stata sorprendente, non era attesa. Dopo di che, quello che dice Di Battista su Draghi sono le cose che il Movimento 5 Stelle diceva fino a un anno fa. Stiamo parlando di un ‘famolo strano’, di un accordo bizzarro. Abbiamo visto i 5 Stelle prima allearsi con la Lega, poi con il PD e ora mancavano i tecnici. Ricordiamoci sempre da dove vengono i 5 Stelle e Grillo.

Abbiamo Carlo Sibilia che è stato sempre uno dei più intransigenti che ieri ha detto ‘La visione di Draghi è la nostra stessa visione’. Stiamo assistendo ad un cambiamento epocale del Movimento 5 Stelle che ha le sue strumentalità volte al potere.

Io non fatico a immaginare un quasi monologo di Grillo con Draghi che interloquisce. Cerchiamo anche di non idealizzare Draghi, ha dato una direzione all’Europa più di tanti leader politici. E’ un uomo di enorme spessore ma si ritrova a fare il Presidente del Consiglio stretto in quella che è la politica italiana”.