L’intervento del deputato della Lega Claudio Borghi in occasione della Seduta 459 alla Camera: Voto sulla fiducia al Governo Draghi. Questo il senso del suo discorso: da una parte la fiducia al nuovo esecutivo, dall’altra l’aspettativa che rispetti il popolo italiano e non lo tradisca in nome di altre bandiere.

Ecco alcuni estratti del discorso:

“Lei, oggi, ci domanda fiducia e in cambio le è toccato ascoltare ore delle nostre richieste e altre ne ascolterà. Aggiungo brevemente le nostre che iniziano dalla più importante di tutte, signor Presidente: occorre ripristinare le libertà costituzionali e un corretto funzionamento della democrazia. Traduco: basta chiudere persone o aziende con DPCM o, peggio, con dirette Facebook o comunicati stampa; riportiamo tutto in Parlamento, nell’alveo istituzionale, e condividiamo le scelte. Altro punto fondamentale: la fine dell’austerità; c’è un Paese da ricostruire, abbiamo purtroppo molti disoccupati e molte cose utili da fare, quindi, spesa buona, ad alto moltiplicatore; mancano solo i soldi, ma, chi meglio di lei per trovarli? Vede, io sono un appassionato d’arte e so che la firma è il segno di chi crea, qui leggo la sua, quindi, ci siamo capiti…

Poi parlerà il mio collega Bitonci sull’aspetto fiscale, ma c’è un aspetto di questo tema che mi preme ricordarle: le tasse sulla casa. Io lo so che le country specific recommendations del 2019 per il nostro Paese richiedevano un aumento della tassa sulla casa, mediante cambio degli estimi catastali. Ebbene, questa è una delle tante cose sbagliate che in passato l’Unione europea ci ha chiesto e che sono state accettate acriticamente; cambiamo direzione anche in questo caso. Non ci deve essere tassazione senza reddito; se ci sono tante persone in questo momento disoccupate, ma che hanno la casa, io non posso pagare le tasse vendendo l’abbaino o vendendo un bagno. Quindi, lasciamo da parte questo tema.

Mi aspetto, inoltre, poi, che lei ci riporti fra gli Stati adulti dell’Unione europea, quindi, senza bisogno di domandare soldi a fonti di emergenza, tipo il MES, di cui, peraltro, mi aspetto che essendo divenuto inutile – il collega Faraone, il senatore Faraone ha detto che lei è il nostro MES, benissimo – quindi, essendo divenuto inutile, mi aspetto che non si ratifichi la riforma (e però questo spetta al Parlamento, quindi, non lo dico a lei, lo dico ai miei colleghi), ma anche, e qui, signor Presidente, ho colto con molto favore l’accenno nel suo discorso, che si apra una riflessione sulla parte prestiti del Recovery Fund, perché, ora che non c’è più bisogno di fare propaganda con i 209 miliardi e così via e dato che, adesso, il MES non è conveniente, parimenti non sono convenienti quei prestiti. Per cui mi aspetto che si apra una riflessione su quello e si faccia come la Spagna, il Portogallo e gli altri Paesi – tra virgolette – “adulti” che hanno pieno accesso ai mercati e, quindi, non hanno necessità di indebitarsi con l’Unione europea.

Nell’attesa di queste, ci rappresenti con orgoglio, serva la patria con la capacità che tutti le riconoscono e porti nel mondo il nostro interesse nazionale! Lei ha detto – e chiudo, signor Presidente – che non c’è #sovranità nella solitudine; c’è solo l’inganno di ciò che siamo, nell’oblio di ciò che siamo stati. Magari è anche vero, io sono di Como, confino con la Svizzera e non so se gli svizzeri si possono definire non sovrani o soli ma sia pure; il fatto è che fino a ieri l’impressione non è stata di condivisione di sovranità, ma di sottomissione. E io dico che non c’è sovranità nella sottomissione; c’è solo l’inganno di mostrare com’è diversa – e chiudo davvero – una servitù che, per secoli, è stata inflitta alle nostre genti e che fu riscattata dal sangue dei nostri avi.

La storia d’Italia è costellata di eroi, di santi, ma anche di #traditori. Lei ha l’onore e la possibilità di riscattarci e diventare un eroe. Lo faccia e la forza della Lega la sosterrà. Lo faccia e io sarò con lei in tutto e per tutto. Tradisca quel #tricolore per qualsiasi altra bandiera e saremo implacabili!”.