Il caso Alex Schwazer non smette di fare scalpore. La sentenza emessa dal Tribunale di Bolzano, sulle vicende di presunto doping risalenti al 2016, hanno di fatto smascherato comportamenti discutibili da parte dei vertici di Wada e Iaaf nei confronti del campione di Vipiteno.

Ecco cosa hanno detto l’avvocato e l’allenatore di Alex Schwazer in diretta a Radio Radio

Nel corso di Radio Radio Lo Sport è intervenuto l’Avvocato Gerhard Brandstaetter, legale di Schwazer

Abbiamo avuto la fortuna di incontrare un magistrato molto coraggioso, determinato, che non si è fatto fermare da tutti gli ostacoli frapposti in questo incidente probatorio. Un magistrato che con lucidità e competenza, anche sui dati scientifici risultati dall’indagine stessa, è arrivato a delle conclusioni precise e chiare.

Vorrei sottolineare che l’ordinanza parla chiaramente che Alex Schwazer non ha commesso il fatto. Ha evidenziato tutta una serie di comportamenti, non solo gravemente colposi, ma dolosi. Adesso, oltre alla riabilitazione sportiva, ci sono fronti anche sul campo civilistico e penale. Qui bisogna fare una riconsiderazione profonda su questo mondo autoreferenziale della governance sportiva che tanti danni ha già fatto anche e soprattutto sotto l’aspetto umano“.

Significativo anche il concetto espresso da Sandro Donati, allenatore del marciatore

La Wada è un organismo finanziato in parte dal CIO e in altra parte dai governi. Dovrebbe avere quindi questa funzione pubblica di rappresentare entrambe le facciate. In questo caso, da come si è schierata sulle posizioni della Federazione Internazionale di Atletica, ha perso la sua posizione di terzietà. Quindi, a questo punto, c’è da chiedersi se questo organismo possa continuare in questa maniera. Oltre al fatto che un antidoping di questo genere non da nessuna garanzia all’atleta. Arriva l’ispettore, prende l’urina e la suddivide in due flaconi. Entrambi i flaconi se li porta via l’ispettore addetto all’antidoping, e in mano all’atleta cosa rimane? Se qualche malintenzionato vuole manipolare quale è la difesa dell’atleta?

Per tutta risposta la Wada ha pubblicato questa nota

La Wada prende atto con grave preoccupazione dei commenti fatti da un Giudice del Tribunale di Bolzano, nella decisione del caso penale nei confronti del marciatore Schwazer. La sentenza è lunga e articolata e necessiterà di essere valutata nella sua completezza. Ma la Wada è inorridita delle numerose accuse spericolate e prive di fondamento. Nel corso del dibattimento la Wada ha fornito prove travolgenti corroborate da esperti indipendenti che il giudice ha rigettato in favore di teorie prive di sostanza. La Wada era parte civile in questo procedimenti e impegnata nel compito di assistere la corte nella definizione della sua sentenza. L’Agenzia resta ferma nelle prove fornite e rigetta, nei termini più decisi, le critiche diffamatorie contenute nella sentenza. Una volta che il provvedimento sarà analizzato, Wada valuterà tutte le soluzioni disponibili inclusa l’azione legale che sarà possibile interpretare