La rivincita morale di Alex Schwazer. Proprio in queste ore è giunta l’ufficialità dell’archiviazione, disposta dal giudice istruttore del Tribunale di Bolzano, dell’accusa di doping per non aver commesso il fatto. Cinque lunghi anni di dolore e sofferenza per l’atleta nativo di Vipiteno.

Una vicenda a dir poco paradossale che arriva oggi ad una svolta fondamentale ma colpevolmente tardiva.

Sulla storia di Schwazer si è espresso con queste parole il Direttore di Tuttosport Xavier Jacobelli

Noi domani pubblicheremo l’intervista che Schwazer mi rilasciò il 31 dicembre 2019 quando disse: ‘Io non mollerò fino a quando non verrà fatta giustizia’. E’ veramente una vicenda scandalosa. Leggendo le 90 pagine dell’ordinanza del giudice istruttore, cui va il merito di aver smascherato questa oscena montatura nei confronti della IAAF, cioè della agenzia mondiale antidoping e della federazione atletica mondiale, che scrive: ‘Hanno operato in maniera totalmente autoreferenziale non tollerando controlli dall’esterno fino al punto di produrre dichiarazioni false’.

Questa è una cosa di una gravità inaudita. ‘Sussistono – leggo ancora – forti evidenze che, nel tentativo di impedire l’accertamento del reato, siano stati commessi una serie di reati che di seguito si elencano: falso ideologico, frode processuale, falso ideologico finalizzato a coprire il precedente falso e diffamazione’. Questo lo mette nero su bianco il giudice istruttore del Tribunale di Bolzano.

Chi ripaga Schwazer dei 5 anni di melma che gli è stata buttata addosso? E delle Olimpiadi che ha perso nel 2016? E della squalifica che gli hanno prolungato fino al 2024? Tutto questo sulla base di una evidente manipolazione delle urine. E’ una cosa scandalosa che lascia attoniti“.