Ci troviamo ormai da alcuni lustri a vivere il tempo della post-verità.
Questo si caratterizza per sua essenza per la difficoltà – che spesso culmina nell’impossibilità – di distinguere tra vere notizie e notizie mendaci: tra fake news e realtà realmente narrate.
L’infosfera, che è lo spazio di cui tutti ormai siamo abitatori coatti, è sempre più contraddistinta da questa ambivalenza strutturale, che a maggior ragione dilaga nel tempo della pandemia informativa che stiamo vivendo ormai da un anno in relazione all’emergenza epidemiologica.

Le notizie che si susseguono celermente sono reali o sono finte?
Dove finisce la menzogna? Dove comincia la realtà?
E’ proprio per via di questa ambivalenza nella quale siamo sospesi che ho tergiversato prima di dare una notizia che ora, infine, darò e commenterò.
E mi sono risolto a fare questo nel momento in cui anche “Die Welt“, quotidiano teutonico tutto fuorché carbonaro, clandestino e complottista, l’ha presentata e discussa.

Così, tradotto testualmente, titolava in data 17/01/2021 “Die Welt”: “Le Regioni (i Länder) pianificano ricoveri non volontari per chi viola la quarantena del coronavirus“.
L’immagine riportata su Die Welt è letteralmente “unheimlich“, per dirla alla tedesca. Straniante, spaesante letteralmente: mostra i reticoli del filo spinato del campo di detenzione; immagine potentissima in sé e per sé.
A maggior ragione in questi giorni in cui si ricorda la tragedia della Shoah.

Ecco quindi che in Germania i Länder starebbero pianificando, dice “Die Welt”, dei campi, dei ricoveri non volontari per chi viola la quarantena del coronavirus. Non è chiaro in cosa consistano questi ricoveri, ho detto “campi” perché si vede nell’immagine scelta dal quotidiano il reticolo dei fili spinati (ci auguriamo veramente che non si tratti di campi, ma di ricoveri di altra maniera).
Ma, ad ogni modo, quello che sta avvenendo credo sia intrinsecamente preoccupante.

Verso quale realtà distopica e dispotica ci stiamo dirigendo?
E’ davvero il teorema secondo cui la salute viene prima di tutto a rendere possibile non solo il sequestro delle libertà e dei diritti, ma ora anche la detenzione coatta di individui – apprendiamo su “Die Welt” – che si rifiutano di sottoporsi alla quarantena?
Intendiamoci, violare le regole della quarantena è una cosa assai grave che deve essere punita a norma di legge. Ma da qui a istituire dei ricoveri non volontari credo che vi sia una bella differenza.
Lo dico senza ambivalenze: giusto perseguire a norma di legge chi violi la quarantena; del tutto folle a mio giudizio istituire dei ricoveri non volontari per queste persone.

Verso quale genere di società stiamo andando dunque?
Una società concentrazionaria? Una società in cui nel nome della salvaguardia della salute si potranno rinchiudere le persone e istituire dei campi di detenzione?
Davvero il teorema “la vita prima di tutto” può giustificare la soppressione della libertà?
Soprattutto, si può ancora chiamare “vita” una vita privata della libertà e condotta a pura unità biologica, a nuda vita?

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro