Tra i tanti appelli fatti da oggi alla Camera dal Premier Giuseppe Conte, c’è quello all’ideale dell’europeismo.
Sono ormai lontani i tempi in cui si urlava alla gaffe elettorale grillina quando veniva diffusa la notizia dei flirt col gruppo europeista dell’Alde: le stelle adesso sono più di cinque e hanno sfondo blu elettrico.
Anche per questo il Senatore Gianluigi Paragone ha lasciato i grillini per fondare in seguito il suo partito “Italexit – No Europa per l’Italia”, ma di domani a ‘Lavori in Corso’ si parla col Paragone Senatore, più che insieme al leader di partito.
L’ex grillino con ogni probabilità non sarà tra i senatori contiani, anzi, non le ha mandate a dire al premier in diretta con Stefano Molinari e Luigia Luciani.
Ascoltate la sua intervista.

Credo che siamo ormai alla verità: o non è serio Conte o non è seria l’emergenza coronavirus. Una delle due è fake.
Se è serio il coronavirus, Conte si deve dimettere e prendere atto che ormai non ha più una maggioranza per governare questo Paese che sta ribollendo tra le proteste dei ristoratori, tra la voglia di libertà di tante persone, tra la voglia dei ragazzi di tornare a scuola… o è questo o non è serio Conte, che per rimanere appiccicato alla poltrona diventa capo di un Governo non tanto di emergenza, ma di riparo, di poltrona, di potere. E’ sotto gli occhi di tutti.

In questa commedia degli equivoci può accadere di tutto: Conte è diventato premier in una stagione in cui orgogliosamente diceva di essere populista e sovranista, e che l’Europa non capiva. Adesso è diventato scondinzolante nei confronti dell’Europa, della Cina , di Biden… insomma, lui è esattamente uno Zelig messo lì, forse per questo può piacere a Travaglio e al Fatto Quotidiano che ormai al di là di essere un bollettino delle chiacchierate tra Conte, Casalino e Travaglio non è che un ricordo sbiadito del giornale che conobbi anni fa.

Andreottismo di Conte? Non offendiamo Andreotti. Conte è un pupazzetto gommoso in mezzo ad una maggioranza e ad un Parlamento di gente che ha preso i voti con ben altro programma elettorale. Se svetta di qualche millimetro in più rispetto alla media dei 5 Stelle parliamo di un nano tra i nani. Non scomoderei Andreotti. Lui ha accettato di essere un po’ il paggetto dei poteri, ecco perché da sovranista passa ad europeista ecc… è tutto talmente squallido che non ha bisogno di commenti. Arcuri fa il super-commissario a mille cose, se Arcuri fa questo allora lui può fare il Presidente del Consiglio di questa roba qua.

Il PD fa il PD. E’ il Movimento che aveva preso il 33% e che non sta facendo il Movimento. Qualcuno timidamente mi ha scritto ‘sei stato eletto con il Movimento, dovresti dare il voto a Conte’, ma io rappresento quell’oltre metà degli elettori del Movimento schifati. Rappresento quella parte che se n’è andata dal Movimento”.