Contrariamente a quanto accaduto spesso nell’ultimo periodo, in cui gli azzurri hanno raccolto pochissimi punti pur creando occasioni da gol a raffica, nel pomeriggio di Udine sono arrivati per il Napoli 3 punti dopo aver offerto certamente una delle versioni più brutte di sé in questa stagione.

I partenopei, che pure avevano iniziato bene il match trovandosi meritatamente in vantaggio dopo un quarto d’ora grazie al calcio di rigore realizzato da Insigne, si sono man mano spenti non solo a causa del pareggio udinese, giunto su un clamoroso regalo di Rahmani (all’esordio assoluto in maglia azzurra… se si eccettuano i pochissimi minuti da lui giocati a gara virtualmente conclusa nella trasferta di Cagliari), ma in virtù di un atteggiamento abulico che ha coinvolto tutti e non solo il difensore kosovaro.

Il modulo ultraoffensivo di Gattuso (col centrocampo a 2) sembra non essere al momento ideale, soprattutto considerato che l’attacco, per metà, non è nella sua versione titolare.

Fabian Ruiz, ormai criticatissimo dai tifosi, è costretto a cimentarsi in un ruolo palesemente non suo nel quale sembra davvero inadeguato (lontanissimo parente del centrocampista a tratti eccezionale che brilla nel centrocampo a 3 della nazionale spagnola).

Uno dei segnali più preoccupanti è stato che quasi ogni calcio d’angolo o punizione offensiva a favore del Napoli si è trasformata in un’occasione da gol in contropiede per i friulani.

A dispetto di ciò, proprio su una punizione dalla tre quarti al 90’ è arrivato il gol vittoria su colpo di testa in mischia di Bakayoko, tra i pochi a salvarsi oggi insieme all’inesauribile Lozano: davvero l’arma in più del Napoli di quest’anno.

In classifica pertanto il Napoli accorcia su Roma e Inter nella corsa al quarto posto… e per oggi è davvero l’unico aspetto positivo per una squadra che, se confrontata alle altre due che hanno oggi offerto una prova gagliarda, sembrano di altro livello.

Va comunque detto che l’attenuante delle assenze importanti concentrate nello stesso ruolo può essere concessa: ritrovarsi a giocare l’ultima mezz’ora con il peso dell’attacco affidato a un giocatore (molto avanti con l’età) che fino a un mese fa era totalmente fuori dal progetto (come Llorente) ha del clamoroso. Ma anche le assenze di Koulibaly e Manolas, uscito dopo pochi minuti oggi, non sono cosa da poco.

Ritrovarsi agganciati al treno Champions League in attesa di recuperare gli uomini migliori è pertanto ciò che i tifosi partenopei possono, anche legittimamente, per ora sperare.

Vittorio de Gaetano