Da presidio medico e di lavoro a strumento collettivo: con il coronavirus le mascherine hanno subito questa trasformazione nel loro impiego. A inizio anno erano utilizzate soltanto da operatori sanitari nelle sale operatorie e chirurgiche, a fine anno l’intera popolazione è obbligata a portarla su tutto il territorio nazionale.

Ormai quasi tutti si sono abituati a girare con il viso coperto al di fuori delle proprie mura domestiche. Chi per una semplice uscita sotto casa, chi per intere ore trascorse all’aperto. Ma siamo sicuri che un utilizzo prolungato e ripetuto delle mascherine sia utile, o addirittura non crei disagi fisici nel medio-lungo periodo?

Per fare chiarezza su alcune di queste ombre, Fabio Duranti, intervenuto ai microfoni di Francesco Vergovich, ha citato fonti scientifiche che già anni fa si esprimevano in maniera negativa sull’utilizzo delle mascherine per la prevenzione di malattie.

Questo l’intervento di Fabio Duranti a “Un giorno speciale”.

“Gli studi sulle mascherine dicono che non servono assolutamente a nulla, che sono solo un simbolo e che sono un business per alcune persone che stanno facendo miliardi, punto.

Io sono andato a vedere gli studi scientifici. Ci sono decine e decine di studi che io ho selezionato e che dicono che le mascherine non servono a una ceppa, anzi fanno male.

Poi siccome le riviste scientifiche dicono addirittura che per smentire una cosa del genere ci vogliono altre meta-analisi che impiegano anni. Ma già nel passato gli scienziati si sono domandati se potevano essere utili le maschere sul viso per proteggere, ma si è stabilito di no. Non l’ho stabilito io. Lo hanno detto gli scienziati anni fa sulle stesse riviste che adesso dicono che fanno bene.

Io ormai quando sono per strada riconosco le persone intelligenti da quelle stupide, che sono quelle con la maschera. Io non uso mascherine perché so che mi fanno male e non le metto. Però io noto addirittura le persone che vanno in giro in macchina da soli con la mascherina. Sono persone che mi fanno paura”.