“Se la rigiochi 100 volte, finisce sempre in goleada..:” Beh… Napoli-Spezia sembra avere confermato quanto unanimemente affermato la sera del 6 gennaio allorché, nella stessa sfida di Serie A, gli azzurri furono sconfitti in casa dai liguri nonostante il record di tiri in porta effettuati (considerando tutte le squadre del campionato).

L’ennesima goleada della stagione partenopea, che vale la conquista della semifinale di Coppa Italia contro l’Atalanta, si è concretizzata, ancora una volta, già nel primo tempo: per la seconda volta consecutiva (dopo il precedente con la Fiorentina della settimana scorsa) il Napoli ha chiuso la prima frazione di gioco sul punteggio di 4-0… (addirittura la terza volta in 4 mesi considerando la partita contro la stessa Atalanta di metà ottobre).

Ma ci sono due grandi differenze rispetto alle vittorie precedenti. La prima è a livello psicologico perché la difficoltà della settimana vissuta da Gattuso era inedita nella sua esperienza partenopea. Per la prima volta il mister aveva seriamente in ballo la sua panchina che, a dispetto delle rassicurazioni giunte ieri dalla società, sarebbe stata molto più che a rischio in caso di brutta figura.

La risposta della squadra costituiva pertanto una risposta, non scontata, a questa situazione di pressione del mister. La seconda è a livello tattico perché per la prima volta in stagione il Napoli si è schierato con il modulo con il quale ha fatto faville nelle recenti stagioni: il 4-3-3.

Sembra davvero evidente come tutti i giocatori in campo rendano molto meglio in queste posizioni:

  • gli esterni di attacco (storico punto di forza della squadra) non più costretti a dispendiosissimi ripiegamenti difensivi
  • centrocampisti non più in costante inferiorità numerica in mezzo al campo
  • centravanti non più isolato, ma più assistito e più coinvolto nella manovra offensiva

L’esperimento di Lozano centravanti, finora sempre fallito (sia nel 442 di Ancelotti sia nel 4231 di Gattuso), si è dimostrato invece molto funzionale con il nuovo modulo perché il messicano ha finalmente potuto sfruttare le sue caratteristiche di rapidità nel ruolo… che è tutto un ossimoro… di “Vero” falso nove.

Sarà un caso? Forse no! Ma appena il Napoli… a partita virtualmente chiusa… si è rischierato con il 4231, soprattutto per dare il giusto minutaggio a Osimhen e Mertens, lo Spezia ha riaperto la partita trovando due gol nel giro di pochissimi minuti, e facendo così ricalare gli azzurri nelle paure degli ultimi due mesi.

Se ciò servirà da ultima controprova per far capire definitivamente al mister con che atteggiamento tattico affrontare il finale di stagione, allora ben sia venuto l’aver “rovinato” una partita dominata con un finale anche sofferto. Se invece così non sarà… allora il mister, e soprattutto i tifosi, saranno probabilmente condannati a tante tribolazioni.

Vittorio de Gaetano