Il nuovo Dpcm contenente le disposizioni da adottare in tutta Italia nel periodo delle festività natalizie crea, secondo il Presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, “disparità di trattamento tra i comuni” all’interno del paese.

Il motivo, sostiene, è sotto gli occhi di tutti: i servizi di cui può disporre chi vive in una grande metropoli non sono gli stessi di chi vive in un comune di pochi abitanti. Bloccare gli spostamenti da un comune all’altro nei giorni di 25, 26 dicembre e 1 gennaio, significa dunque creare di fatto una disparità che non può che portare a tensioni sociali.

Lo ha detto in riunione con il Premier Conte e lo ha ribadito ai nostri microfoni, il Presidente Fedriga. Ecco l’intervista che ha rilasciato a Stefano Molinari e Luigia Luciani.

“Nell’incontro che abbiamo avuto con il Presidente del Consiglio ho fatto presente che c’è una disparità di trattamento all’interno del paese. Basti pensare a chi vive nei piccoli comuni e a chi vive in una grande metropoli. La proposta era di limitare gli spostamenti perlomeno su base provinciale, così chi ha necessità può espletarle ma i controlli possono rimanere.

Non mi sembrano misure per contrastare il virus. Sia chiaro, siamo dentro la pandemia, non dobbiamo rilassarci, però è altrettanto vero che per combatterla ci deve essere un coinvolgimento della popolazione. Misure eque sono indispensabili affinché questa alleanza tra istituzioni e cittadini possa essere efficace. Basterebbe andare a fare una correzione di un testo, è molto semplice.

Si pensi a un ristorante che si trova in un grande centro che il 25 dicembre può lavorare e uno che si trova a un chilometro di distanza, piccolino, che non può vedere nessuno: è una disparità e concorrenza sleale molto forte. Non è che la giornata di Natale risolverà i problemi economici di un ristoratore, ma non aumentiamo la tensione sociale. L’incertezza aumenta il disagio sociale”.