Vi segnalavo qualche giorno fa un articolo sull’aumento improvviso del prezzo del cibo.
In questi giorni escono altri articoli su questo (sempre perché ho molta “fortuna”): “Ma chi se ne frega dell’inflazione da cibo“, direte voi.
Beh, attenzione, perché l’aumento dei generi alimentari poi finisce sulla tavola dei cittadini, inclusi gli italiani.

“Italy food inflation” è un articolo comparso su Trading Economics ad esempio, ma altre informazioni sono anche sul sito della FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations), cioè l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di cibo e agricoltura: guarda caso troverete le stesse cose che segnalavo la scorsa settimana, anche se non ho visto grandi reazioni in proposito, questo perché è difficile accettare che delle ipotesi “complottiste” si possano davvero verificare.

Sempre la FAO ci dice ancora in un altro articolo che nel mese di novembre è stato registrato un aumento dell’indice FAO dei prezzi di cibo al più alto livello negli ultimi sei anni. Strano.

La tesi “complottista” verificata

I due uomini parleranno animatamente, mentre alla loro sinistra scorrerà la zona australiana:
– ‘Per cui, se questo avesse ragione, l’uso dei campi agricoli mediante l’impiego delle energie rinnovabili, negli scorsi decenni avrebbe potuto aumentare notevolmente la capacità di produzione da cibo, capisci? Molto di più di quanto non sia stato fatto!
Ora, questo ha davvero a che fare con la struttura sociale.

La crescita della popolazione mondiale è il problema del secolo. Di questo secolo. Giusto?’

Da dove ho preso questa tesi complottista? Dal “Futura”, il mio romanzo.
Io trovo veramente strano dover nascondere in un romanzo di fantascienza delle cose che poi succedono.

C’è qualche correlazione tra l’uso dell’energia rinnovabile e la produzione di cibo?
C’è qualche correlazione tra le tecnologie e lo spostamento di masse di persone dall’Africa all’Europa?
C’è qualche correlazione tra la produzione di cibo e i prezzi correlati al cibo?

Oppure pensiamo veramente che tutto sia casuale (come il problema del coronavirus e del “black swan” di cui parlano gli economisti)?

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi