“Wired ha ottenuto i dati sui contagi nelle scuole. Sono stati segnalati 65mila positivi“. E così che titola un articolo della rivista giornalistica online wired.it di cui Andrea Gentile è caporedattore e coordinatore.

Wired ha richiesto un accesso agli atti per sapere quale fosse il numero effettivo dei contagiati da Coronavirus all’interno del sistema scuola in Italia. Che cosa è stato rilevato?

Andrea Gentile lo ha spiegato a Luigia Luciani e Stefano Molinari durante “Lavori in corso”. Ecco cosa ha detto a proposito degli indicatori usati per il tracciamento dei contagiati da Covid -19 all’interno delle strutture scolastiche.

“Sono dati che comprendono tutto il personale scolastico, compreso il personale ATA, in particolare di primo e secondo ciclo perciò scuola elementare e medie secondarie. Ci mancavano dei riferimenti, ciò che è stato attivato dal Ministero dell’Istruzione è stato un monitoraggio in carico ai presidi delle singole scuole che hanno ricevuto un questionario da dare alle singole scuole e poi riconsegnare al Ministero ogni settimana con il tracciamento dei positivi. I dati che abbiamo noi terminano il 31 di ottobre. Abbiamo pochi punti di riferimento ma abbiamo una base di circa 65mila contagiati nelle scuole che sono rimaste aperte.

Fortunatamente esiste il FOIA italiano dove si possono richiedere l’accesso ai dati che sono pubblici. Questi sono effettivamente dati che abbiamo richiesto al Miur e all’Istituto Superiore di Sanità. Ci ha risposto il Miur quasi a scadenza mentre l’Istituto non ci ha risposto per niente. Certi meccanismi devono essere migliorati. Ci stiamo battendo per avere dati sull’epidemia che sono chiari. Inoltre manca il contact tracing.

Nel primo periodo c’erano dati rilasciati ma solo in percentuale. Quello che serve è avere un dato complesso e attendibile. Dobbiamo smettere di trattare il cittadino italiano come ignorante che non capisce niente. Il dato può essere uno strumento forte. Chiediamo che i dati dell’epidemia vengono resi pubblici. Abbiamo una fotografia limitata del problema. E’ per questo che insistiamo tanto sulla trasparenza”.