Mirante 5 – –

Una serie di parate più che apprezzabili. Poi, col concorso di colpa di un Karsdorp dormiente, in occasione del due a uno esce in modo goffo, oltre che sbagliato. Errore pesantissimo, gli toglie un voto. 

Mancini 5

Ruvido sin dall’inizio, efficace per un’ora sopratutto in anticipo. Poi naufraga assieme agli altri.

Smalling 5

Si arrende anche lui, dopo le contrarietà che ribaltano la partita. Già nel primo tempo, in cui aveva ben guidato il reparto, si poteva dire che il rodaggio era stato quasi ma non del tutto ultimato.

Ibanez 5 –

Smarrito dopo sessanta minuti di interpretazione lucida degli uno contro uno. Non si salva dal naufragio. 

Karsdorp 4,5

I suoi errori sono sempre di un’evidenza spietata, plateale. E dire che nel primo tempo non aveva fatto male.

Veretout 5,5

Un errore clamoroso e pesantissimo, che provoca la rete che “uccide” la partita della Roma, gli costa perlomeno due voti. Fino a quel momento aveva cantato e portato la croce. Dopo, non si riprende più. 

Pellegrini 5 –

Finisce nel gorgo dei rinascenti ritmi atalantini, correndo alla cieca.

Spinazzola 6,5

La Roma finisce, più o meno, con la sua uscita. Sfiora anche la rete con un sinistro a giro. 

Pedro 5 – –

Qualche ricamo in palleggio, tanta corsa di raccordo, un’implosione finale. Da cambiare prima. 

Mkhitaryan 6 –

Uno degli ultimi ad arrendersi. Tanti palloni serviti in mezzo, altrettante accelerazioni. 

Dzeko 5,5

Cose deliziose, soprattutto in rifinitura, in un primo tempo finito nell’oblio. Aveva riempito due terzi di campo, è vittima per primo di un quarto d’ora suicida. 

Bruno Peres 4,5

Sul lato sbagliato, quando inizia il momento peggiore della Roma. Le modalità del cambio lo rendono vittima sacrificale. 

Cristante 5

Poco colpevole, per nulla incisivo.

Perez SV

Mayoral SV

Fonseca 5,5

La pagella più difficile. L’ha preparata benissimo; l’ha gestita bene per due terzi. Poteva prevedere una serie di cose, è vero. Non gettategli però addosso la croce per non aver previsto una serie di scelte suicide da parte dei suoi, anche di quelli che erano andati benissimo fino al pareggio atalantino. 

Paolo Marcacci