Le pubbliche amministrazioni dichiarano uno sciopero nazionale per mercoledì 9 dicembre. Per tutta la giornata saranno però garantiti i servizi essenziali.

Secondo Florindo Oliverio, Segretario nazionale FP CGIL, questa proclamazione diventa obbligatoria di fronte allo stesso Governo che, a detta di Oliverio, è rimasto indifferente di fronte alla proposta di un disegno di bilancio che puntava a migliorare gli organici dell’amministrazione pubblica, ormai ridotti all’osso, e proporre nuove e necessarie assunzioni.

Lo sciopero è uno strumento ma soprattutto un diritto che viene usato per affrontare situazioni di difficoltà. Ma cosa accade all’interno delle pubbliche amministrazioni? Il Governo non ha posto dei blocchi amministrativi solo per il privato?

Ecco l’intervento di Oliverio al riguardo a “Lavori in corso”.

“Questa proclamazione di sciopero è un percorso obbligato. Avevamo già proclamato uno stato di agitazione del personale dei comparti pubblici il 20 di ottobre e non abbiamo ricevuto risposte da parte del Governo che ha presentato un disegno di bilancio – quindi per la prossima manovra economica – che disattende quelle che erano le questioni che avevamo posto.

È vero che in questa pandemia il privato ha bisogno di un sostegno forte, ma questo passa anche attraverso il fatto che vanno rinforzati e recuperati molti anni di tagli e di mancata possibilità di sostituire il personale cessato a vario titolo nelle pubbliche amministrazioni. Nella dichiarazione c’è una richiesta di nuove assunzioni.

Dobbiamo rafforzare gli organici che sono ridotti all’osso. Per la sanità questo discorso lo capiscono tutti, non avviene lo stesso quando si parla degli organici delle tante amministrazioni centrali. Noi abbiamo disinvestito in pubblica amministrazione.

Molti Ministri avevano promesso di pensare agli organici ma nella Legge di Bilancio abbiamo poche assunzioni previste, solo 7 o 8 mila. Noi abbiamo del personale che oggi è fortemente anziano. Serve un progetto di innovazione organizzativa.

Nelle pubbliche amministrazioni abbiamo più precari che nelle private, questo è un dato statistico rivelato da Confindustria. Dobbiamo uscire fuori dalla logica che lavorare nelle amministrazioni è soltanto mera assistenza dello Stato nei confronti dei più deboli che non riescono a trovare lavoro nel privato”.