Inattesa, quanto meritata, sconfitta interna per il Napoli contro il Sassuolo (0-2).

Inattesa soprattutto perché l’ottimo Sassuolo di inizio stagione si è però presentato al San Paolo con la contemporanea assenza dei suoi tre uomini migliori (Caputo, Berardi e Djuricic).

E invece, paradossalmente, queste assenze si sono forse rivelate un vantaggio per i neroverdi che, per forza di cose, sono stati costretti ad approcciare la partita con un atteggiamento tattico per loro inusuale ma certamente più adatto per affrontare il 4-2-3-1 del Napoli: accortezza in difesa e velocità in ripartenza.

Magistrale dunque la conduzione tecnica di De Zerbi che conduce così con questo successo gli emiliani ad un meritatissimo secondo posto in classifica.

Nei partenopei si è fatta sentire anche più del dovuto la stanchezza per il tour de force campionato/coppe condotto fino a questo momento.

Una sconfitta che deve aprire certamente a qualche riflessione.

Unica nota lieta il ritorno in campo contemporaneo di Zielinski ed Elmas, guariti finalmente dal coronavirus.

Il Sassuolo cancella non solo il tabù di non avere mai vinto prima a Napoli (nonostante proprio a Fuorigrotta avesse colto il suo primo storico punto in Serie A nel 2013) ma anche un tabù legato alle reti subite contro i partenopei: dopo 15 precedenti tra le due squadre (tra partite interne ed esterne), infatti, il Napoli non ha trovato la via della rete per la prima volta.

Il Sassuolo, peraltro, contro tutte le altre squadre di A era già riuscito in passato, almeno una volta, a mantenere la porta inviolata.

Solo conto gli azzurri, prima di questa sera, ciò non era ancora mai capitato.

Vittorio de Gaetano