Filippo Roma: una iena e tanto altro. Recentemente ha riscoperto la sua vena da scrittore che, dopo i primissimi esordi, aveva lasciato in un cassetto. In questi giorni infatti è disponibile il romanzo da lui scritto intitolato ‘Boomerang’. Un’opera che evidenzia quindi un altro volto dell’inviato d’assalto della nota trasmissione televisiva.

Enrico Camelio, Stefano Molinari ed il Direttore Ilario Di Giovambattista hanno ospitato proprio Filippo Roma nel consueto appuntamento del venerdì con FoodSport

L’esperienza da sceneggiatore per Monicelli

“Era il 1997. Scrissi un cortometraggio insieme ad Alessandro Sortino che Monicelli lesse e decise di trasformarlo in un film che, addirittura, partecipò fuori concorso al festival di Venezia. Da lì poi ho fatto tante altre cose ma, a distanza di molti anni, il tarlo dello scrittore è  tornato ed ho scritto il mio libro ‘Boomerang’. E’ un romanzo d’amore che non c’entra niente con i temi politici”.

Il rapporto con lo sport e l’alimentazione

“La premessa è che io faccio molto sport. Tutti i giorni o vado in bicicletta o corro. Dal punto di vista alimentare non amo la carne. Mangio molte verdure e sono un grande amante delle minestre. Se fai un minestrone mi fai felice. Poi chiaramente la pasta. Sono un grande amante della carbonara. A volte, quando sto aspettando una persona davanti a un portone o a un cancello durante i servizi, mi capita di saltare i pasti”.

Il ricordo di Gigi Proietti

“E’ un ricordo bello perché nella mia vista stressante da ‘Iena’ uno dei momenti più tranquilli e divertenti è quando la sera stacco tutto e mi metto a riguardare le cose che mi divertono dei grandi artisti, tra cui Proietti. A cui devo dire grazie non solo per quello che mi ha regalato nella vita, ma anche per quelle serate di relax e divertimento quando vado su youtube e mi rivedo ‘La telefonata’ oppure ‘Nun me rompe er ca’. E’ una presenza che ha rallegrato la vita di tutti”.

Il caso Zarate

“Il caso è stato archiviato dalla procura federale. Adesso bisognerebbe leggere le motivazioni che hanno portato a prendere questa decisione. Noi abbiamo realizzato il servizio con documenti alla mano. Mi risulta comunque che, su altri fronti, l’inchiesta rimane aperta”.

Un commento sulla Roma dei Friedkin

“Parlando con miei colleghi tifosi, rispetto alla presenza perenne di Pallotta, questa presenza dei due presidenti viene vista come qualcosa di confortante. Detto questo però ancora grandi segnali in termini di progetto di una squadra non se ne vedono. Comunque è una Roma scoppiettante, niente di trascendentale, però abbiamo quest’attacco in grande spolvero. Ora abbiamo saputo che Dzeko è positivo al Covid quindi grande ‘sfiga’. E’ una Roma che mi piace, ma è una Roma di basso livello”.

Il nuovo libro nei dettagli

“Boomerang è una storia d’amore che ha la forma di un triangolo con 3 vertici: Leo, Barbara ed Elena. Leo è un ragazzo che ha un sogno: diventare scrittore. Ma dello scrittore gli manca il talento. Un giorno incontra Barbara, nasce una storia d’amore ma all’improvviso e senza spiegazione lui la molla. Però questa storia d’amore con Barbara gli dà la linfa per scrivere clamorosamente il suo primo romanzo che ha un successo micidiale. Nel suo cammino incontra Elena. Una ragazza giovane che fa la cassiera in un supermercato, dalla bellezza un po’ strana ed enigmatica. A questo punto Leo pensa di aver la vita in pugno e di aver trovato il vero amore, ma non sa che purtroppo l’amara sorpresa è dietro l’angolo”.

Che cosa è per Filippo Roma il Covid?

E’ la fine della gioia di vivere. Io che di solito sono ottimista e fatalista, per la prima volta sento un peso molto forte. Sento che si è rotto qualcosa dentro di me e dentro tutti. E’ finita la gioia di vedersi la divertirsi e di vedersi la sera. La differenza con il primo lockdown è atroce secondo me. Perché mentre nel primo pensavamo un po’ tutti che fosse un’esperienza limitata nel tempo, ora invece la sensazione che ho è che stavolta non si vede la luce e non c’è la speranza. Si è capito che fino a quando non si trova un vaccino, non se ne esce fuori. Lo dimostrano i fatti: tensioni sociali, manifestazioni di piazza, terrore, paura, allarme. Lo vedo anche per strada quando vado a fare i servizi. Io non sono per niente allegro”.

Le Iene ai tempi del Covid

“E’ molto più difficile. Già è complicato fare un servizio normalmente. Così è ancora più difficile perché noi le persone le andiamo a scovare a sorpresa quando partecipano a convegni o quando escono da casa. Ora non ci sono convegni, la gente sta a casa con lo smartworking e quindi andare alla ricerca di persone da intervistare è complicatissimo. Poi mettici anche la mascherina che è un altro ostacolo perché in un’intervista ti manca quel ‘tu per tu’. Poi diventa anche un problema di ordine logistico”.

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