Aveva sollevato dubbi l’infettivologo Matteo Bassetti, li conferma in diretta a ‘Un Giorno Speciale’ Marco Antonellis.
Troppe le incongruenze, troppo poca la trasparenza sul bollettino quotidianamente fornito dal Ministero riguardo contagi e morti, così il retroscenista di Dagospia e direttore di “Palazzi & Potere” per Affariitaliani.it fa un appello perché finalmente ci sia trasparenza sui reali dati del coronavirus.

Se non altro per tranquillizzare quella parte di opinione pubblica che non si fida delle statistiche e di come si arrivi a fornirle. Questo perché non è chiaro ai più quali siano gli algoritmi, quali i canoni e i dettagli per arrivare al celeberrimo bollettino.
Una carenza comunicativa che potrebbe essere risolta in un batter d’occhio semplicemente facendo chiarezza, anche e soprattutto vista la battaglia che vede coinvolgere ogni giorno cittadini d’ogni genere, età e cultura appellarsi l’un l’altro a suon di “negazionisti” e “covidioti”.

Proprio per evitare duelli rusticani e che poco servirebbero in un tale momento di crisi, Marco Antonellis invita l’esecutivo alla trasparenza, perché finalmente gli unici nemici possano essere il Covid e la crisi che attanaglia imprese, lavoratori privati e – alle lunghe – statali, e non il vicino di casa e la sua opinione.
L’intervento di Marco Antonellis.

Tocchiamo in questo momento il tema della trasparenza dei dati e della discrezionalità che hanno i governi nel trattare questi dati magari per eccesso o per difetto nell’aggravare o migliorare una situazione magari a fini di politica interna.
Perché indubbiamente il Covid c’è, però sull’affidabilità dei numeri che vengono dati qualche dubbio sinceramente ce l’ho da tempo pure io.

E’ un tema importante questo, perciò ribatto sulla trasparenza, perché solo se tu sai da dove provengono i dati, se sai come vengono organizzati e preparati determinati algoritmi matematici allora tu sai di che cosa stiamo parlando.

Io vorrei che ci fosse maggior trasparenza da parte del Governo, perché come ribadivo poc’anzi non siamo né la Russia né la Cina.
Da un Governo democratico mi aspetto per filo e per segno come si arriva a certi numeri e a certi dati, anche perché la trasparenza genera fiducia e la fiducia poi genera buon governo in qualche modo.
Quindi io vorrei sicuramente maggior trasparenza per capire come si arriva a certi risultati, perché altrimenti poi il sospetto – magari infondato – che ci sia una strumentalizzazione per eccesso o per difetto, per un motivo o per un altro rimane sempre.

Io invito il Governo a sgombrare definitivamente il terreno da queste cose, a non trincerarsi dietro al tema della privacy perché sono fatti che riguardano tutti, che riguardano l’opinione pubblica, sono numeri, quindi non vedo a che titolo debba esistere la privacy su questioni che riguardano tutti e bisognerebbe fare maggio chiarezza, così si sgombrerebbe il terreno da eventuali strumentalizzazioni perché poi c’è chi giustamente può anche pensare che vengano dati dei numeri anziché altri. Quindi facciamo trasparenza e dissipiamo ogni possibile polemica“.