Maradona e Napoli. Il binomio storico e perfetto. Una favola lunga sette anni ma resa eterna dalle gioie regalate dal Pibe de Oro al popolo partenopeo.

Dunque chi meglio di Giuseppe Bruscolotti poteva raccontarci il suo rapporto con Diego?

L’ex capitano azzurro, che decise di cedere proprio al campione argentino la fascia di leader nel momento del suo arrivo in città nel 1984, è intervenuto nel corso di ‘Radio Radio Lo Sport’

 “Diego è sempre stato una figura importante e nessuno poteva offuscarlo. Tutto quello che ha fatto lo ha fatto per il bene di tutti. Ha rappresentato il suo calcio in tutto il mondo. Ha deliziato bambini e persone adulte. In questi casi dobbiamo far passare il bello, perché di bello ce n’è tanto. Le altre cose sono piccole in questo momento.

In campo lui era Maradona e io un modesto operaio del calcio. Ma la cosa più importante è quello che c’è stato fuori dal campo. L’amicizia, la sincerità, il rapporto tra la mia famiglia e la sua. Io la vita privata di Diego la metto da parte. Non voglio parlare di questo. Quando io e lui restavamo nello spogliatoio parlavamo di tutto e di più, della mia e della sua vita. Ognuno di noi ha le sue debolezze. Maradona ha sempre ammesso le sue responsabile pagando questo nella sua vita.

Intitolare lo stadio San Paolo a Maradona è il minimo che si possa fare perché Napoli deve tantissimo a Diego. E’ stato quello che ha dato la possibilità di rompere una certa egemonia a livello calcistico e non solo. Mi riferisco alla differenza tra squadre del Sud e del Nord. Ha dato soddisfazione a tutti i napoletani”.