Una nuova cura si staglia nell’orizzonte ancora cupo della ricerca scientifica contro il virus covid-19. Sono gli anticorpi monoclonali, prodotti in laboratorio, molto costosi economicamente, usati di solito per trattare malattie come il cancro.

Ora sono arrivata alla ribalta della cronaca perché il presidente Donald Trump è stato curato con un farmaco monoclonale, il Regeneron, promettendone la distribuzione gratuita per la popolazione Usa.

Il dibattito è acceso anche tra i nostri scienziati, medici e ricercatori. Per saperne di più Luigia Luciani e Stefano Molinari hanno chiesto un parere al professor Massimo Galli, direttore Responsabile Malattie Infettive Ospedale Sacco di Milano.

Ecco l’intervento del Prof. Galli a “Lavori in corso”.

“Qualcuno farebbe meglio a stare zitto”

“E’ facile prendersi dei catastrofisti. Vorrei che qualcuno venisse a vedere la situazione che stiamo già gestendo per capire come siamo combinati e quanto seria è la situazione. Il suggerimento che si può dare alle persone è ‘state in casa il più possibile’. Anche se mi rendo conto che non si può vivere soltanto di casa e lavoro.

Mi sono beccato un sacco di attacchi da qualcuno che sarebbe molto meglio che stesse zitto del tutto”.

Anticorpi monoclonali?

“Sugli anticorpi monoclonali si tratta ancora di qualcosa di sperimentale. Io confido molto in questa cosa e abbiamo partecipato anche noi all’isolamento. Potrebbero essere decisivi. La caratteristica di questi anticorpi è di essere riproducibili in grandi quantità.

Ci si sta lavorando sopra nell’interesse generale. E la necessità impone che si possa arrivare ad una caduta dei costi”.

Bastano gli interventi del Governo?

“Allo stato attuale dei fatti, pur con grandi dubbi, oso sperare che gli interventi posti in atto potrebbero essere sufficienti ad invertire la tendenza, se passa il concetto di stare a casa.”


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