Lazio appeso a un filo: non è critica la situazione nei comuni della regione più popolosa d’Italia, ma la riunione tra Regione e sindaci svoltasi ieri e coordinata da ANCI Lazio è comunque un campanello d’allarme.
Oggetto della discussione la messa in pratica di leggi più stringenti rispetto al Dpcm del 18 ottobre, che in concreto riguardano scuola, ospedalizzazione e attività commerciali.

Torna in gran voga la didattica a distanza nelle scuole superiori e nelle università, mentre sembra infondata la teorica chiusura delle attività commerciali nel weekend, coi provati che almeno per ora tirano un sospiro di sollievo.
Ultima, ma non ultima l’ospedalizzazione specificatamente dedicata ai pazienti Covid: si punta all’estensione dei posti letto fino a quota 2600, sperando di non dovervi mai ricorrere e soprattutto di non ricorrere alla chiusura generale.

A ‘Lavori in Corso’ il presidente di ANCI Lazio Riccardo Varone ha fatto il punto della situazione.

Coprifuoco? Da quello che emerge servirà un tempo per monitorare i risultati, di solito è all’incirca un paio di settimane.
Per ora si sono adottate quelle misure ritenute idonee anche attraverso un confronto tra Regioni e CTS.

Noi sindaci abbiamo cercato di dare il nostro contributo anche, facendo esempi pratici, per quanto riguarda la comunicazione dei positivi da parte delle ASL. Deve essere più celere per permettere a noi amministratori di organizzarci, ma abbiamo trattato anche la questione dei rifiuti dei positivi e dei trasporti scolastici.

Sulla scuola al di là di un momento di confronto anche acceso di considerazione sull’aprirla il 14 o aspettare il referendum, io credo che le scuole andavano aperte. Il tema dei trasporti è fondamentale, vi posso garantire che ci si è lavorato mesi con l’assessore Alessandri e di concreto con gli uffici scolastici. Dopodiché la complessità del tema è notevole, quindi basta un autobus che salta per coinvolgere numeri importanti.

Nuovo lockdown? Sono sincero, fortunatamente ieri non si è arrivati a questo discorso. C’è stato un confronto sulle terapie intensive della Regione, ANCI sta lavorando per arrivare a circa 3000 posti letto di cui oltre 500 in terapia intensiva. Molto dipenderà ovviamente da questo settore, sarà questo il campanello dall’arme che farà tendere le varie regioni ad applicare una stretta più serrata“.


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