Il Papa ha dichiarato di essere favorevole alle Unioni Civili. È questa la notizia del momento sui principali media italiani e internazionali. Le parole, espresse dal Pontefice all’interno di un documentario che verrà proiettato alla Festa del Cinema di Roma 2020, hanno scatenato un’importante discussione nell’opinione pubblica. Alcuni però hanno dato un diverso significato alle dichiarazioni di Bergoglio rispetto a quello diffuso dai media.

Tra questi c’è Mario Adinolfi (Il Popolo della Famiglia), fortemente convinto che la traduzione dell’affermazione di Bergoglio sia stata strumentalizzata socialmente e politicamente. Nella trasmissione “Lavori in corso” ha tradotto in questo modo l’affermazione del Papa: “I padri hanno diritto a riconoscere questi figli come omossessuali. E non si può cacciare dalla famiglia nessuno”. Ecco le riflessioni al riguardo.

“L’Italia è sempre stata una nazione tollerante. E’ tipico dell’atteggiamento cattolico. La frase del Papa di oggi l’ho salutata con una dichiarazione positiva perché tiene distinto ciò che deve essere distinto. Cioè da una parte l’unione civile che è come una copertura legale e dall’altra l’istituto del matrimonio, che costituisce il fondamenti della famiglia secondo l’art 29. Questa distinzione rimane tale, attenzione alla traduzione di ciò che ha detto il Papa.

Lui non parla di una costituzione di una famiglia omossessuale, il Papa dice che hanno diritto a restare nella famiglia. Il problema è non cacciare il figlio omosessuale dalla famiglia. Le traduzioni sono interessate come sempre. Vi posso proprio leggere la dichiarazione del Papa in spagnolo: ‘I padri hanno diritto a riconoscere questo figli come omossessuale. Non si può cacciare dalla famiglia nessuno’. Questa è la testuale dichiarazione del Papa. Parla solo di copertura legale e non di costituzione della famiglia.

Oggi la Corte costituzionale ha detto che non si possono registrare figli di due mamme perché nell’ordinamento giuridico italiano due mamme non esistono. La corte costituzionale ha affermato che per far sì che accada il contrario serve un’altra legge. I racconti vanno fatti con una certa precisione. Ho sempre sottoscritto la copertura legale. Non ho mai avuto un atteggiamento di ostilità nei confronti degli omosessuali. La Cirinnà ha tutta la mia solidarietà, anche per le vicende personali”.


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