Un nuovo episodio si aggiunge alla saga della mascherina. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha chiamato Fedez e Chiara Ferragni – i due influencer più famosi del momento – per chiedere aiuto sulla sensibilizzazione dei giovani riguardo le mascherine.

Il rapper ha subito colto la ‘chiamata alle armi’ del Premier e pubblicato un video su Instagram. Questo il messaggio: “Ieri abbiamo ricevuto una telefonata molto inaspettata. Siamo stati messi in contatto con il Presidente del Consiglio Conte che ha chiesto un aiuto da parte mia e di mia moglie: se queste stories, anche in piccolissima parte, riusciranno a essere utili, io non posso che esserne contento. Ci è stato chiesto un aiuto sull’esortare la popolazione, soprattutto quella più giovane, a utilizzare la mascherina”.

La scelta di Conte ha rapidamente diviso l’opinione pubblica. Da una parte chi ha apprezzato il tentativo di raggiungere i giovani attraverso vie non istituzionali, dall’altra chi ha colto un nuovo metodo di strumentalizzazione e mediatizzazione della pandemia.

Su questo tema abbiamo intervistato lo psichiatra Alessandro Meluzzi. Ecco cosa ha detto nel suo intervento a “Lavori in corso”.

MELUZZI ► “Conte ha chiesto aiuto a Fedez perché è uguale a lui: un puro fenomeno mediatico”

“La cosa non mi stupisce. Invece i leader dell’opposizione come Salvini, la Meloni o il vecchio Berlusconi – che sono stati votati da alcuni milioni di persone – non sono mai stati sentiti né coinvolti in questa vicenda.

Conte, che non è stato mai votato da nessuno – esattamente come Fedez e la Ferragni – giustamente si unisce a persone simili a lui da questo punto di vista… un puro fenomeno mediatico. C’è una naturale empatia fra soggetti che non fanno parte del gioco democratico.

Rischiamo di perdere il senso della realtà. Colpevolizziamo i giovani, ma allora dovrebbero andare in giro con la mascherina FFP3, quella che filtra davvero il virus. Mettendo una mascherina che serve solo a far contenti Conte, Fedez e la Ferragni alla fine non fanno altro che aumentare ulteriormente la diffusione del virus.

Poi invece non andiamo a guardare negli impianti di condizionamento dei mezzi di trasporto o delle macchine sovraffollate dove il virus circola di più.

Dobbiamo far attenzione alle finte sicurezze propagandistiche che servono soprattutto a rassicurare chi deve difendere l’immagine di questa situazione, non la sostanza”.


ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE

LEGGI ANCHE: