L’esito del referendum, ma soprattutto il modo in cui si è arrivati al risultato del , ripropone un problema ormai noto alle cronache: l’impreparazione dilagante tra le persone e la mancanza di preparazione per affrontare temi cruciali per la vita democratica del Paese.

In questo senso il cammino verso il taglio dei parlamentari, complice una campagna elettorale parsa a dir poco scadente, testimonia come i Governi passati e presenti non si curino dell’istruzione del proprio popolo. Del resto la logica che sottende questa scelta risiederebbe nella facilità di controllare dei cittadini non istruiti. Sarebbe questo, anche secondo il giornalista Francesco Amodeo, uno degli stop per il controllo delle coscienze collettive.

Ospite di Fabio Duranti e Francesco Vergovich, Amodeo ha affrontato il tema di come la manipolazione delle menti, in particolare quelle dei più giovani, incidano sulla democrazia come nel caso del taglio dei parlamentari. Questo il commento di Francesco Amodeo a “Un giorno speciale”.

Il programma oligarchico delle organizzazioni che mirano a prendere il controllo totale passano per due step fondamentali: il primo riguarda il controllo delle economie e attraverso le economie il controllo dei governi. Uno step che possono già superare per arrivare al secondo: il controllo delle coscienze. Ciò non può avvenire per chi ha una personalità già formata, ma deve avvenire per le nuove generazioni. Lavorando per farli diventare autistici digitali non faranno altro che metterli nelle mani di chi può manipolarli a distanza.

Molti italiani avevano capito che in questi giorni si sarebbero svegliati vedendo centinaia di parlamentari fare gli scatoloni e uscire a testa bassa da Montecitorio. Non avevano capito nulla, anzi quelli che volevano mandare a casa li hanno blindati probabilmente per altri tre anni”.


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