Considerare l’uscita del nuovo singolo di Tommaso Paradiso, “Ricordami”, un fallimento sarebbe un eufemismo. Lo dimostrano i giudizi giunti dai cronisti esperti in materia e i commenti di disapprovazione bipartisan emersi dai social. Sia da chi lo ha sempre delegittimato, prima e dopo la sua uscita dai “The Giornalisti”. E questa volta anche dai suoi fan più fedeli, rimasti perplessi all’ascolto.

Appartiene alla categoria di “esperto”, essendo un giornalista musicale per professione, e di “critico da sempre di Tommaso Paradiso”, Michele Monina. In questa occasione Paradiso, con i giudizi negativi che ha ricevuto sul suo ultimo brano, sembra offire a Monina l’assist perfetto per infierire contro un cantante che non è mai stato di suo gradimento.

Ospite di Stefano Molinari e Luigia Luciani, il critico musicale Michele Monina ha così commentato le ultime disavventure canore di Tommaso Paradiso. E in generale del panorama artistico del Paese.

Questo il giudizio di Michele Monina a “Lavori in corso”.

“A tutto c’è un limite”

“Tommaso Paradiso ci sta cogl**nando. Sta facendo cose talmente brutte che è impossibile che le faccia senza saperlo. Non so che logica possa spingere un cantante a fare cose così brutte.

Secondo me sta volta ha esagerato. L’ha fatta veramente troppo brutta. A tutto c’è un limite e lui l’ha superato abbondantemente. Peraltro tradendo le mie aspettative”.

“Scazzi” passati

“Io ho avuto un po’ di scazzi nella storia con Tommaso Paradiso quando era nei “The Giornalisti”. Perché su di loro ho scritto delle inchieste. In realtà lui si sta continuando a vendicare perché sta ridisegnando il concetto di brutto”.

“Canzone più brutta dell’estate”

E’ la prima volta che viene attaccato pure dai suoi fan. Oggi il giudizio è sempre che è tutto bellissimo. E’ lui il difensore d’ufficio di tutte queste canzoni. Si è guadagnato la medaglia d’oro di canzone più brutta dell’estate.

Tommaso Paradiso ha una voce che dovrebbe imporgli il mutismo. Il suo problema da solista è che ogni volta che fa una canzone in tre minuti si scopre da chi l’ha copiata.


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