“Problemi e didattica a distanza: perché abbiamo chiuso le scuole a maggio? Abbiamo tolto un mese di scuola ai ragazzi.” Oggi è la giornata del Ministro Azzolina, che ha parlato in conferenza stampa col premier Conte e poi davanti al Parlamento della riapertura della scuola italiana. Tra i temi, la collaborazione tra le parti politiche per superare questa enorme sfida per tutto il Paese e per gli studenti.

Rossano Sasso, deputato della Lega, ha commentato l’audizione a Montecitorio a Lavori in Corso, analizzando la situazione che le scuole hanno davanti. Auspicando collaborazione, ha contestato al governo e alla Azzolina una gestione totalmente sbagliata per cui le scuole oggi non sono pronte.

“Non c’è un comune in Italia che non presenti criticità, mancano cattedre, professori, perché la Azzolina si è ostinata a seguire un percorso che non ha considerato la stabilizzazione dei precari. Noi da mesi presentiamo proposte cestinate. Non ci stiamo facendo trovare pronti sulla scuola, mi giungono segnalazioni da tutta Italia, quest’anno non ci sarà il tempo pieno, molti non hanno ricevuto i banchi, il gel, le mascherine. Quindi aiutatemi a capire: se le scuole fanno ancora la didattica a distanza, se molte scuole non hanno i banchi e basta andare con la mascherine, perché abbiamo chiuso le scuole a maggio? Abbiamo tolto un mese di scuola ai ragazzi.

Bastava diminuire il numero di alunni per classe, garantendo le distanze. In che modo? Assumendo più personale. Avevano suggerito anche di usare gli spazi delle scuole paritarie o quelli del patrimonio immobiliare statale. Il Governo dal primo giorno ha preferito spendere soldi in mascherine, nei banchi a rotelle, e poi abbiamo capito perché, C’era una truffa che la Lega ha scoperto. Indagheremo a fondo anche sulle altre aziende, non vorremmo che i soldi del Recovery Fund venissero usati male.

La Azzolina ha dimenticato tutte le categorie dei lavoratori scolastici e chi vincerà il concorso entrerà in aula a metà 2021. Sono vicino alle mamme e ai papà che oggi non sanno ancora a che ora dovranno portare i loro figli a scuola. Bisogna pensare ad andare incontro alle esigenze delle famiglie, che si stanno organizzando in altri modi, come l’istruzione parentale che non tutti possono permettersi. E così il diritto all’istruzione diventa solo per chi se lo può permettere, un lusso per i ricchi come cento anni fa. Noi come Lega siamo pronti a collaborare, vorremmo un ministro capace di ascoltare“.


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