Conto alla rovescia per l’inizio del nuovo anno scolastico e quindi per la riaperture delle scuole con tutte le problematiche di sicurezza sanitaria annesse. Da nord a sud le città si stanno attrezzando, ultimando gli ultimi protocolli per permettere ai ragazzi di riacquistare un pezzo di normale quotidianità.

Mario Conte, sindaco di Treviso, ha parlato a Lavori in Corso di come sta affrontando questi giorni decisivi per il ritorno dei ragazzi e delle ragazze nelle aule. Sicuro di aver fatto tutto il possibile, si è detto tranquillo se tutti faranno la loro parte. Non ha evitato di lanciare una critica al governo.

“Siamo a pochi giorni dall’inizio della scuola e ancora oggi ci sono tanti coni d’incertezza e coni d’ombra, soprattuto per quando ci saranno casi di positività. Noi abbiamo cercato di farci trovare pronti, poi l’attenzione deve essere dei ragazzi, dei professori e dei genitori. È un cambio di mentalità ma sono convinto che le sfide dobbiamo giocarle. Maggiore attenzione e tempi più celeri dal governo ce li saremmo aspettati. 

Ognuno di noi deve fare la sua parte: i genitori devono fare il primo controllo ai ragazzi quando si svegliano, poi noi faremo il secondo controllo a scuola, poi c’è il distanziamento ecc.
Credo che siamo chiamati tutti ad avere un atteggiamento responsabile. Da lunedì faro il giro di tutti gli istituti scolastici per vedere se tutti i protocolli saranno ben applicati con i ragazzi in sicurezza. 

Io ho pronto sulla mia scrivania un eventuale piano B perché sono convinto che questa soluzione adottata per la scuola non durerà a lungo. L’ho potuto fare nella realtà di Treviso, comunque piccola e gestibile, per dare continuità negli studi se dovesse tornare il virus. 

Io non vorrei che ci sia un eccesso di controllo, non possiamo smettere di vivere. Mi sento abbastanza tranquillo per l’apertura delle scuole, abbiamo fatto il massimo e stiamo cercando il virus con i tanti tamponi sulla popolazione ogni giorno”. 

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