Mentre taluni si pavoneggiano perché grazie al lockdown la loro popolarità è cresciuta esponenzialmente, la maggior parte degli italiani versa in condizioni drammatiche.
A rivelarlo è uno studio che ha mostrato come con il lockdown gli italiani hanno dovuto attingere ai loro risparmi con una conseguenza clamorosa: entro tre mesi finiranno per bruciarli.

Come dicevamo, a dimostrarlo è uno studio dell’osservatorio sul mondo agricolo Enpaia-Censis, che spiega come gli italiani, una volta costretti in casa dal governo giallofucsia senza alcun supporto dallo stesso, abbiano dovuto dissipare le loro risorse.

Il 45% dei cittadini ha attualmente a disposizione denaro per poter sopravvivere tre mesi, utilizzando i prodotti basici per la vita e pagando debito che nn possono essere evitati.
In sostanza, ci spiega l’osservatorio sul mondo agricolo Enpaia-Censis, sono 7,5 i milioni di italiani che nell’emergenza sanitaria hanno chiesto e avuto aiuti economici da familiari e amici. Un milione di italiani ha invece subito un calo del 50% dei propri redditi, e nel giro di un anno si troverà verosimilmente con risorse esaurite.

Questa è la pandemia economica, che procede perfettamente nella direzione dei processi della globalizzazione mercatistica, accelerati dal coronavirus.
Come ora è suffragato da dati obiettivi vi è lo sterminio del ceto medio, spazzato via in una società che viene sempre più strutturandosi in forma piramidale.

Al vertice della stessa una ristrettissima cerchia di globocrati, di privatizzatori, di ammiragli dell’e-commerce e della finanza e il ceto medio è sparito.
Vi è così un’immensa base: la plebe. La plebe senza diritti, la plebe privata delle risorse fondamentali per vivere, privata della dignità, costretta a subire la globalizzazione: i dannati della globalizzazione.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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