Metti un’estate da post quarantena con tutti i problemi che ha comportato dal punto di vista sanitario ed economico. Aggiungi un’altra emergenza, quella dell’immigrazione nel Mediterraneo, che in questo periodo dell’anno trova gli sbocchi maggiori. Ecco la situazione che vive attualmente la comunità di Lampedusa.

Un centro di prima accoglienza che già da tempo ha superato la capienza massima. Si contano 400 presenze nel locale hotspot, che però può contenerne al massimo 95. Situazione complessa a Lampedusa, che fra soccorsi e approdi autonomi vive ore di grandi difficoltà.

Per commentare la situazione Stefano Molinari ha intervistato il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello. Queste le sue parole a “Lavori in Corso”.

“Tutti i tamponi che abbiamo trasferito da Lampedusa sono stati negativi. Il sistema che evita i contatti tra i migranti e i turisti che arrivano a Lampedusa continua a reggere. Nel senso che chi arriva a Lampedusa va nell’hotspot e può uscire solo per essere trasferito.

L’emergenza migranti si lega ai problemi del covid. Se noi, per esempio, portiamo all’interno dell’hotspot mille persone, dobbiamo fare a tutti i tamponi. Lo stato d’emergenza è collegato al problema dei migranti.

Il ministero non può fare una gara d’appalto che dura un mese. L’emergenza è ora, tra un mese può essere che i migranti non ci saranno più. Questa vorrebbe dire una dichiarazione di stato d’emergenza.

Quando uno dice di dichiarare lo stato d’emergenza nasce da tanti fattori che messi insieme diventano calamità. Le calamità non sono solo gli tsunami, esistono anche le calamità umane”.


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