Buonissimo Napoli, brutta Juventus. Con grandissimo merito la coppa va a Napoli. Finale ai rigori con abbracci da orgia, alla faccia del protocollo sotto gli occhi di Spadafora, tutta roba ridicola, senza senso, stadio vuoto, pubblico virtuale, inno clownesco interpretato male da Silvestre che ha concluso la sua esecuzione, anche sbagliando il testo, con il pugno chiuso verso il cielo.

Roba modesta e di bassa propaganda politica ma tant’è ormai è moda dilagante in un Paese che perse la memoria per eventi più terribili che lo riguardano. L’epilogo ai rigori non fa parte del gioco vero ma questa era la regola per evitare i supplementari che avrebbero sfiancato i giocatori.

Il Napoli porta a casa con merito ampio la coppa, gli errori degli juventini sono stati la conseguenza di una prestazione mediocre della squadra di Sarri, senza sangue, senza gioco, con i difetti di sempre accentuati da una condizione precaria. La sconfitta di Sarri è la sconfitta di chi non è riuscito ad insegnare nulla, ma proprio nulla ai suoi.

Di contro Gattuso non ha fatto nulla di eccezionale ma le cose normali sono le più difficili in un mondo di spacciatori di football. La coppa è soprattutto sua.
Festa grande a Napoli, a Torino musi lunghissimi e un periodo di riflessione sul prossimo futuro di squadra e allenatore e aggiungo di staff tecnico. Sarri ci pensi su e la smetta di farsi girare i coglioni. Li ha fatti girare a tutto il popolo juventino.

Tony Damascelli