Non le manda mai a dire l’Onorevole della Lega Claudio Borghi Aquilini e anche in questo caso non si è risparmiato. Intervenuto in diretta a ‘Un giorno speciale’ con Francesco Vergovich e Antonello Angelini, ha parlato di Mes, condizionalità, debito, DPCM e anche del silenzio del Capo dello Stato, il Presidente Sergio Mattarella. Senza risparmiarsi nemmeno sull’Unione Europea e sulla sentenza della Corte Costituzionale tedesca a proposito di BCE e quantitative easing. Ecco cosa ha detto.

Borghi avverte sul Mes ► “Lo vogliono per mettere i bastoni fra le ruote al prossimo governo”

Il MES senza condizionalità

“Il MES è un progetto politico di chi pensa di poter mettere le mani subito su dei soldi da poter distribuire con il “sorriso sudamericano”. Quando poi scatteranno le conseguenze di questo tipo di approvvigionamento di denaro loro saranno lontani. Anzi con le condizionalità e i monitoraggio riusciranno a controllare chi sarà lo sfortunato al Governo in quel momento.

Nell’Unione Europea ci sono due modi per avere i soldi: quello normale – che fanno tutti – emettendo titoli di Stato e facendoli comprare dalla Banca Centrale, l’altro è il metodo dello strozzino, quindi firmando il patto che poi consente che altri entrino in casa a guardare cosa facciamo.

Quest’ultimo nell’ottica dell’Unione Europea, dell’Olanda, della Germania e di chi vuole farsi gli affari nostri a loro favore da sempre ha una logica… è invece spregevole chi per sua convenienza politica vuole andare a mettere i bastoni fra le ruote per qualsiasi altro Governo futuro attraverso lo straniero”.

Qualcuno chiede un intervento più significativo da parte del Capo dello Stato…

“Se il Capo dello Stato avesse avuto intenzione di intervenire le occasioni sarebbero state abbondanti. Abbiamo visto il diritto travolto con i Dpcm, atti amministrativi che dovrebbero essere visti dal Quirinale come uno sgarbo, ma se è stato zitto in passato evidentemente gli va bene così”.

Debito, moneta e titoli di Stato

“La prima domanda che uno deve porsi è: perché gli Stati emettono il debito pubblico quando potrebbero emettere direttamente la moneta? Sia il debito che la moneta sono emessi dagli Stati, quindi cosa cambia?

In realtà il titolo di Stato è uno strumento importante per il risparmio, se lo Stato emettesse solo moneta significherebbe che i cittadini i risparmi potrebbero tenerli solo in contanti e in caso di inflazione perderebbero soldi. Viceversa il titolo di Stato è moneta più riparo dall’inflazione. Di base la differenza è questa”.

La previsione di Borghi ► “O salta l’Unione Europea o esce la Germania, positivo in ogni caso”

Si potrà mai ridiscutere il debito?

“Ridiscutere il debito significa ridiscuterlo con i creditori e spesso i creditori siamo noi. Se lo Stato volesse ridiscutere il debito significherebbe che non me lo ridà, non credo che sia una buona idea. Noi non dobbiamo spaventarci del debito pubblico, il debito pubblico è un risparmio privato. Non c’è bisogno di ridiscuterlo, c’è bisogno, nel caso, che tutto quanto venga ricomprato da una Banca Centrale. In realtà quanto più la Banca Centrale sta comprando debito, tanto più in pratica scende il nostro debito”.

Difficoltà con i prestiti di garanzia a favore degli imprenditori

“E’ sbagliato il metodo. Nel momento in cui si lascia alla banca la discrezionalità per poter erogare o meno il credito è evidente che la banca è la prima che si pone dei dubbi. Dall’altra parte è evidente che se non si arriva al 100% della garanzia la banca di questi tempi non lo eroga per definizione, perché le possibilità di rivederli indietro quei soldi sono molto basse. Anche questo è un sistema per mettere la polvere sotto il tappeto che prima o poi costerà molto, tanto è vero che il Decreto Liquidità che stabilisce questi prestiti è a costo zero per lo Stato. Le banche nel caso lo facciano, e vediamo che non è così semplice, erogano subito il prestito, lo Stato interviene solo in caso di fallimento. Se tutto procede tranquillamente lo Stato se la cava senza aver dato un centesimo, perché la gente restituirà con i suoi sacrifici il prestito, in caso di fallimento a catena lo Stato mette dei soldi peggiorando tutto l’andamento dell’economia”.

Gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale Tedesca

“Per chi vede come me l’Europa come una cosa da smantellare gli effetti sono positivissimi. Risale agli inizi del 2013 il manifesto di solidarietà europeo, vale a dire: come si viene fuori per sanare le strutture dell’eurozona? All’epoca avevano identificato come soluzione che, qualora se ne fosse andata la Germania dall’eurozona, quindi avesse ripreso il suo amato marco tedesco, le cose sarebbero andate meglio per tutti. In questo caso la sentenza che dice che la Germania non dovrebbe partecipare all’attività di riacquisto dei titoli di debito da parte delle banche centrali è ottima perché le cose possono andare soltanto in una maniera: o la Banca Centrale Europea si piega e smette di comprare i titoli di debito, e in questo caso salta tutto e in una maniera da mal comune mezzo gaudio, non salta solo l’Italia, oppure se come penso dato che la Francia si trova nella nostra stessa condizione la BCE continuerà i suoi acquisti, se la Germania non è d’accordo potrebbe pensare di andarsene lei e questo sarebbe comodo per tutti”.


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