Un permesso di soggiorno temporaneo della durata di tre mesi: la soluzione finale da inserire nel decreto di maggio per quanto riguarda la regolarizzazione di 600mila migranti in vista della crisi agricola potrebbe essere questa. L’ultima parola spetta al Premier Conte e nonostante i 5 Stelle si professino contrari alla sanatoria, come esposto anche da Vito Crimi, sembra che questo rimanga lo scenario più probabile.

Imperversa già il malcontento tra gli agricoltori, ma la rabbia da loro espressa in diretta sulle nostre frequenze è legata più a motivi economici che al principio di regolarizzare e far lavorare i migranti. Nella percezione generale infatti questo provvedimento potrebbe aprire la strada verso una concorrenza che vede gli stipendi abbassarsi sempre più, anche se tale ipotesi è stata scongiurata dal Ministro Bellanova, che qualche giorno fa è arrivata a minacciare le dimissioni in caso il provvedimento non fosse approvato.

Ecco la testimonianza dei diretti interessati ai microfoni di Ilario Di Giovambattista e Stefano Raucci in compagnia del prof. Enrico Michetti.

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