Decine e decine di aziende in diretta per dire la loro, ma purtroppo non si tratta di una pausa pubblicitaria. E’ invece pubblicità negativa, di protesta, di denuncia delle stesse aziende nei confronti della gestione di questo lockdown, di cui non si conosce ancora bene il termine e che sta mettendo in serio pericolo le attività di chi nel caso più fortunato non ha ancora messo mano alla saracinesca.

Una richiesta d’aiuto che va oltre il semplice dibattito di chi concorda con le restrizioni contro chi le ritiene eccessive o non lecite.
La lotta riguarda invece il riaprire contro il non riaprire, perché la nuova normalità che vedremo nel giorno in cui tutto finirà sia il più possibile aderente a quella vecchia.
Nessuno tra le “fazioni” opposte del lockdown/ no lockdown si augura infatti di passeggiare un giorno tra una quantità innumerevole di saracinesche abbassate, men che meno ovviamente chi gestisce quei negozi.

Per questo il direttore Ilario Di Giovambattista, insieme a Stefano Raucci e Francesco Di Giovambattista hanno deciso di dar voce alla denuncia di alcuni importanti locali di Roma, facendoli confrontare con il prof Enrico Michetti sulla triste realtà di chi in questo momento oltre a mangiare deve pensare anche a dei dipendenti.
Un dialogo insomma, al di là del mero interesse politico che ha visto la rilevante testimonianza di molte attività, raggruppate nell’unico urlo della pagina Facebook “La voce dei locali di Roma“.
Ecco l’intervista per la rubrica ‘Usciamo per un attimo fuori dal pallone’.


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