“Kessie e Strakosha sono positivi al Coronavirus”: questa la frase pronunciata da Massimo Brambati nel corso di una diretta su Instagram. La Lazio, nella persona del Responsabile Medico Ivo Pulcini, smentisce categoricamente le pesanti affermazioni dell’ex calciatore, sottolineando con forza l’infondatezza delle accuse rivolte verso la società laziale e nei confronti dello staff medico biancoceleste.

In diretta a ‘Radio Radio Lo Sport’ il Dott. Pulcini ha risposto alle domande del Direttore Ilario Di Giovambattista, di Stefano Raucci, Franco Melli, Alessandro Vocalelli, Furio Focolari e Stefano Agresti. Ecco che cosa ha detto.

Caso Strakosha ► Dott. Pulcini (S.S. Lazio): “Ridicolo! Se è positivo mi dimetto”

Perché il signor Brambati non viene al posto mio a fare il dottore? Se poi deve dire queste cose come fake news diventa uno specialista in fake news e io mi levo il cappello. Dico ‘Dottor fake news benvenuto tra noi!’ Altro non possono aggiungere perché mi fa ridere questa cosa. A Strakosha ho fatto il cicloergometro con 500 watt con una frattura al piede. E’ un fenomeno, di un altro pianeta.

L’importante è avere il cervello positivo, la positività di umore che consentirà alla Lazio di lottare sul campo per vincere, come dice giustamente il Presidente, con merito e non per altri fattori burocratici. Che si dicano delle bugie che offendono non solo la persona interessata ma anche l’organizzazione, lo staff medico e tecnico che lavorano seriamente. Questo è veramente grave. Io non mi permetto di giudicare, perché non sono un giudice, ma se questa persona è specializzata in fake news allora lo chiamerò dottore delle fake news.

Valutare se prendere provvedimenti nei confronti del signor Brambati non spetta a me. Non credo però che si vada oltre, visto il clima e le risate che ci siamo fatti parlando di queste affermazioni. Buon per lui, perché altrimenti rischia brutto. A questo punto se vuole approfondire, siamo a disposizione. Anche a sorpresa perché già sono venuti a sorpresa a controllarci e siamo stati felici perché così possono vedere come la Lazio è ben organizzata e come lavoriamo ad altissimo livello. Però poi alla fine il tampone magari lo uso, se mi daranno il permesso, per tappare la bocca perché forse perdono l’occasione di tacere certe persone.

Strakosha il covid? Non lo devo giurare. La mia parola, grazie a Dio, vale più della vita. Fate venire qualcuno a controllare. Fatemi questo regalo. Io mi dimetto immediatamente se lui ha qualche problema. Io lavoro con scienza e coscienza. Tutto questo è assolutamente ridicolo. Sono sconvolto. Una persona che si permette di fare delle affermazioni senza dati di fatto, senza avere documentazione, inventandole… E’ veramente grave”.

Strakosha ha un sovraccarico funzionale al metatarso

 “Strakosha è nella squadra come tutti gli altri ed è perfetto. Da qui parlare di frattura al metatarso è grave. La frattura richiede una guarigione di tre settimane. Un sovraccarico funzionale ci sta bene. In Germania sono tanti gli infortuni e noi stiamo lavorando per evitarli.

Questo sovraccarico di impegni è un motivo di preoccupazione e infatti ce ne stiamo occupando, come è giusto che sia, ma con l’esperienza di tanti anni con tutti i tipi di sport siamo in grado di affrontare certe situazioni. La prima cosa è l’idratazione. Il nemico dei muscoli è l’umidità. L’umidità si combatte con l’idratazione, quindi devono saper mangiare e bere ed a questo ci pensiamo noi. Ma devono anche fare una preparazione adeguata che è patrimonio di tutti i preparatori atletici e tecnici. Riscaldamento, stretching e carichi crescenti.

La maggiore intensità riguarda la frequenza cardiaca minima e massima sul valore massimo teorico. Dal 60 all’80 invece che dal 70 all’85 con carichi crescenti finché non arriva il momento della condizione della gara, dove poi possono stare tranquilli e ritornano esattamente come erano prima. Noi ci preoccupiamo prima, non dopo”.

Giocare le partite alle 16.30 è un problema su cui bisogna riflettere

Il fatto di giocare alle 16.30 è un problema perché dobbiamo fare i conti col microclima. Quindi con l’umidità, con la temperatura, con la variazione e la disidratazione. Ecco la necessità di idratare al massimo il fisico e i muscoli perché più il liquido evapora, più il sangue diventa denso. L’ossigenazione è condizionata proprio dall’idratazione. Ci sapremo regolare anche sull’orario e quindi sui cicli, sui pasti, l’intervallo, l’idratazione, la razione d’attesa, la razione di intervallo e la razione di recupero. Siamo preparatissimi e non abbiamo paura di niente”.


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