C’è una delibera approvata in questi giorni dal Comune di Napoli che è stata ripresa pochissimo dai media mainstream. Con essa il sindaco de Magistris fa sapere che i debiti contratti durante i commissariamenti straordinari vanno pagati dal Governo centrale e non dall’amministrazione comunale perchè non sono stati spesi per il benessere della cittadinanza.

Con la delibera approvata e sottoscritta da tutti i componenti della Giunta si dispone lo stralcio di queste somme dal bilancio e l’accollo allo Stato italiano. Trattandosi di cifre generate non da chi era stato eletto ma da commissari del Governo che da esso dipendevano.

Questo approccio aprirebbe la strada maestra alle misure per salvare anche il nostro Paese. Ossia l’utilizzo di uno strumento giuridico che esiste e si chiama debito “odioso” o “detestabile”, il quale prevede la possibilità di ripudiare il debito nazionale contratto per perseguire interessi diversi da quelli nazionali.

Esattamente ciò che è accaduto dal 2011 in poi con il commissariamento da parte dell’Italia di membri del cartello finanziario internazionale. Essi hanno sottoscritto o liquidato strumenti finanziari come i derivati, hanno firmato il Meccanismo europeo di stabilità o altri fondi (finti) salva Stati.

Il Governo dovrebbe quindi ribaltare questi debiti sull’Europa, da cui sono partiti i diktat di commissariare il nostro Paese. Ma prima invito altri sindaci a fare come de Magistris. Non è un sindaco che amo, ma l’onestà intellettuale mi spinge ad applaudire questa sua iniziativa sottolineando che è l’unica strada da seguire per salvare il Paese.

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo

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