In molti paesi del mondo il tutto chiuso e restate a casa non sarebbe possibile, Giappone e Stati Uniti i paesi principali. Lockdown sì, ma non come in Italia. Alcune attività infatti si fermano, come concerti, attività pubbliche e assembramenti, ma impedire alla gente di uscire di casa non si può. Alcune libertà non possono essere violate perché la Costituzione e la Carta dei diritti dell’uomo, nonostante la pandemia, lo impediscono.

A cosa si deve questa differenza tra noi e gli altri paesi? Sono effettivamente in linea con la nostra Costituzione le disposizioni che sono state adottate dal Governo?

Francesco Vergovich e Fabio Duranti ne hanno parlato con il direttore di Gazzetta Amministrativa Enrico Michetti. Ecco cosa ha detto.

“Quando una sola persona esercita il controllo si chiama regime, non democrazia” ► Michetti

“Per ragioni di sanità e di sicurezza si può limitare la libertà delle persone, però deve essere sempre una legge a farlo. Cosa accade: i provvedimenti sono stati assunti con Decreto Legge, che ha forza di legge ma deve essere convertito dal Parlamento e a quel punto diventa legge dello Stato. Il problema è se il Decreto Legge non ancora convertito rimanda la limitazione della libertà a dei provvedimenti chiamati DPCM, ossia di un uomo solo, il Presidente del Consiglio. Il DPCM è pericoloso perché se tu restringi con atto monocratico la libertà della persona e demandi all’organo di polizia di dire nel dettaglio cosa si può fare e non si può fare, stai affidando i poteri a una sola persona, quella persona decide per la libertà degli altri e laddove poi le restrizioni non venissero osservate l’organo repressivo può intervenire immediatamente.

La domanda quindi è: qual è la differenza tra colui che esercita un potere totalitario e colui che attraverso dei provvedimenti monocratici addiviene alla medesima misura?

Il problema non è il DPCM, è che il DPCM lo emana una sola persona. Una sola persona decide di un diritto fondamentale di una persona senza il Parlamento, l’organo preposto a vigilare sulla libertà.

E poi, l’autocertificazione. Io come faccio ad autocertificare una cosa che farò? Mi fermano, dico che vado al supermercato, poi cambio idea e devo andare in farmacia. Mi trovano da un’altra parte della città e io devo rispondere di aver dichiarato il falso perché ho cambiato idea? Non è un dettaglio, perché puoi soggiacere a una pena massima di 6 anni!

L’uomo solo che esercita il controllo sulle restrizioni della libertà… In quel momento si sta trasformando una democrazia in un regime. Questo è il pericolo. Un uomo solo con un DPCM non può decidere della libertà personale di un paese”.


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