L’omosessualità nel mondo dello sport è da sempre argomento tabù.

Molti sportivi si sono schierati dalla parte dei colleghi che hanno paura di affrontare il loro orientamento sessuale senza riserve, ma il timore di ricevere insulti o subire discriminazioni resta costante.
Anche Armin Ekdal, calciatore della Sampdoria è intervenuto sul tema: “Tutti dovrebbero sentirsi liberi di fare coming out, nella vita e nel calcio”.
La questione è spesso affrontata tanto in tv quanto nelle sedi istituzionali: oggi al Parlamento Europeo si è tenuto un convegno dedicato a “Sport vs omofobia, una partita da vincere”.

Tiziana Beghin capo delegazione grillina al Parlamento Europeo e promotrice del convegno ha suggerito alcune possibili soluzioni per combattere l’omofobia nello sport.
Ecco le sue parole a “Lavori in Corso” con Luigia Luciani e Stefano Moliari.

“Ci vuole coraggio, io credo che sia opportuno che certe affermazioni arrivino da chi non è coinvolto in prima persona. Questa è una battaglia che deve riguardare tutti perché è una battaglia di amore.
Un sentimento di intolleranza pervade la nostra società. In alcuni tipi di sport l’omosessualità è un vero e proprio tabù.

La normalità è amare, la non normalità è odiare.

Il Movimento 5 Stelle sui temi etici lascia libertà di voto. La questione è reale, è vera. E’ sicuramente diversa rispetto al passato però io ho citato un studio fatto da un’università in Germania che proponendo un questionario a persone omosessuali su quanto si sentissero liberi di fare sport e il 90% di loro ha detto che l’omofobia è un problema e il 20% di loro dichiara di non fare più sport per paura.

L’idea di questo convegno nasce da un incontro con Fabio Canino che mi ha omaggiato di un suo libro, l’ho letto e l’ho trovato estremamente attuale. Attraverso lo spot si riesce a sollevare argomenti molto importanti. Abbiamo invitato Ekdal e mi ha fatto molto piacere che abbia voluto con tanta forza trasmettere questo messaggio, e mi ha fatto ancora più piacere perché lui è eterosessuale.

Si può fare ancora molto incentivando atteggiamenti virtuosi prendendo spunti dalla società civile. Nei bandi di assegnazione delle strutture premiamo le associazioni che stanno lavorando verso una maggiore integrazione”.

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