I “dogmi” con i quali l’Unione Europea ci rende schiavi (ignari) del sistema liberista. Dogmi con cui pochi potenti si arricchiscono alle nostre spalle…

“L’Italia necessita di riforme radicali, ma Berlusconi, in teoria un liberista economico, non ha fatto quasi nulla”. Era il 2004 quando il giornale inglese ‘The economist‘ pubblicava queste parole. Parole che in formule analoghe circolavano tra il 2004 e il 2008 su altre testate: lo ‘Stockholm Network‘ di Londra, il ‘Der Spiegel‘ tedesco, il ‘Financial Times’ o il ‘Wall Street Journal’ americano.

Berlusconi ci ha deluso – scrivevano – si è rivelato un nemico corporativo del libero mercato”. E ancora: “L’Italia ha bisogno di riforme neoliberali, fra cui: ridurre le tasse, tagli all’impiego pubblico e alle pensioni e rendere più facili i licenziamenti.

Silvio Berlusconi fu costretto a dimettersi perché non ‘abbastanza’ liberista? Il primo a parlarne fu Gianluigi Paragone a ‘La gabbia’ nel 2016, oggi quelle parole destano ancora scalpore.

A distanza di anni, Francesco Vergovich e Fabio Duranti hanno scelto di puntare nuovamente i riflettori su quanto in quegli anni scrivevano i giornali in Europa.

Tra quelle parole si nascondono infatti quelli che l’economista Valerio Malvezzi ha definito “i dogmi” con i quali l’Unione Europea ci rende schiavi (ignari) del sistema liberista. Dogmi con cui pochi potenti si arricchiscono alle nostre spalle.

Ecco cosa ha detto Valerio Malvezzi in diretta a ‘Un giorno speciale’.

“I 4 dogmi che usa il potere per arricchirsi con il lavoro degli altri” ► Valerio Malvezzi

“Berlusconi non è stato il salvatore della patria, premesso questo è evidente che quel governo nel 2011 fu fatto cadere per interesse del potere finanziario internazionale. Fu a tutti gli effetti un golpe finanziario. Lo hanno detto in tanti ed è chiaro.

Ho segnato alcune parole chiave di quei testi: licenziamenti, lotta di classe, lotta di generazione e giustizia.

Sono questi i quattro dogmi con cui una classe di persone si permette per tutta la vita di straguadagnare sul lavoro degli altri. Queste persone non lavorano ma accumulano il capitale moltiplicando il capitale finanziario.

Se ne esce solo con un ragionamento filosofico: bisogna tornare a un’economia in cui è centrale il lavoro e non l’accumulazione del capitale. Ecco perché non si può riformare dal di dentro questa Unione Europea. Bisogna distruggerla e ricostruire qualcosa di completamente diverso”.


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