Lo stadio della Roma è argomento sempre molto discusso: questa mattina però Francesco Carosi su AffariItaliani.it ha pubblicato un’indiscrezione secondo cui, l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone e il (quasi sicuro) nuovo proprietario della Roma Dan Friedkin, avrebbero raggiunto un accordo sullo stadio della Roma.

Addio a Tor di Valle, l’area prescelta sembrerebbe essere quella di Tor Vergata, queste le parole di Carosi intervenuto durante “Radio Radio Lo Sport”, in collegamento anche Fabio Polli direttore de “Il Tuscolo”.

Stadio Roma: c'è l'accordo tra Friedkin e Caltagirone per Tor Vergata ► TUTTI I DETTAGLI

Stadio Roma: c'è l'accordo tra Friedkin e Caltagirone per Tor Vergata ► TUTTI I DETTAGLI

Pubblicato da Radio Radio su Martedì 28 gennaio 2020

“Fonti interne all’ambiente di Caltagirone, mi hanno raccontato di questa inaspettata presenza dell’imprenditore al derby di domenica scorsa. Caltagirone non è un assiduo spettatore allo stadio ma la sua presenza è legata a dare maggiore importanza al patto con il nuovo acquirente dell’As Roma che ha come punto cardine la costruzione dello stadio.

Il progetto di Tor di Valle è arenato, fatta la variante, presentato il progetto e recepite le prescrizioni andrebbe riapprovato il progetto dopo le prescrizioni, serviranno 30 anni per fare tutto questo. Facendo varianti al progetto si è ricominciato da capo. A Tor Vergata c’è un terreno dove costruire lo stadio, una volta ottenuta l’approvazione del progetto da parte della Regione per la cubatura. La Regione non può dire di no perché c’è la destinazione d’uso, è prevista dal piano regolatore, non c’è bisogno di alcuna variante.

L’accordo è stato discusso tra Caltagirone e il nuovo acquirente è qualcosa che si chiude nel giro di poco tempo anche perché a fine mese ci dovrebbe esserci il passaggio alla nuova proprietà”.

Io sono in possesso di una documentazione con cui l’ufficio stampa del gruppo Caltagirone mi dice che devono replicare e questo è chiaro perché dietro a questo accordo c’è un mondo finanziario, perché Caltagirone è un imprenditore che opera nell’alta finanza, non è un costruttore. Queste indiscrezioni, senza una smentita, potevano avere conseguenze sul titolo in borsa della società. La legge sugli stadi è semplicissima e molto chiara, a Roma è divenuta complessa, a Torino lo hanno fatto senza problemi”.


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