Le elezioni in Emilia si avvicinano e la competizione diventa sempre più calda. Ultimo colpo di scena delle strategie politiche ha riguardato il caso Gregoretti: il tavolo del gioco è stato completamente capovolto con la maggioranza che si è astenuta dal voto per procedere contro Salvini e lui che ha dato l’ordine di votare a favore. Uno scacchiere che diventa sempre più complicato e che vede il risultato finale sempre più incerto.

Per analizzare il prossimo voto in Emilia del 26 Gennaio abbiamo intervistato il filosofo Paolo Becchi, ecco cosa ha detto a ‘Lavori in Corso’ con Luigia Luciani e Stefano Molinari.

“Salvini vuole unire, e ci sta riuscendo, aspetti nazionali con aspetti locali nella partita importante dell’Emilia. Queste elezioni saranno, dal punto di vista politico-sociologico, la vittoria delle periferie contro il centro. È del tutto ininfluente il montaggio dei media delle grosse manifestazioni a Bologna… non ci sono elezioni comunali a Bologna, ci sono elezioni regionali in Emilia-Romagna. Non hanno ancora capito cosa sta facendo Salvini: adesso sta sull’Appennino girando otto o nove paesi, Salvini è entrato praticamente in tutte le case degli emiliani nelle periferie. Le Sardine vinceranno a Bologna… e quale è il problema? Lui è andato nei paesi, nelle campagne, nelle case, nei ristoranti, nei bar.

Non servono a niente le campagne squallide dei giornali sul tribalismo xenofobo di Salvini. Trovo più odio nei messaggi che gli avversari rivolgono contro di lui che nelle espressioni che lui adopera contro gli altri. Le sue uniche affermazioni forti – che gli ho rimproverato – sono state quelle contro i nomadi.

Credo che la Lega vincerà in Emilia-Romagna”.


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