Antonio Di Pietro non ci sta. Nel mese in cui si è celebrato il ventennale della morte di Bettino Craxi l’ex magistrato è tornato a parlare di ‘Mani Pulite’ a ‘Guidi e Disguidi’, esprimendo tutta la sua amarezza non per l’accaduto, bensì per la gogna mediatica che, a sua detta, avrebbe subito la classe della magistratura.
Giusto ricordare Craxi, che ammette essere un politico di spessore, ma la magistratura secondo Di Pietro non avrebbe responsabilità su tutto ciò che è derivato dalla sentenza di Mani Pulite.

Lo sfogo di Di Pietro ► “Non ci sto ad essere criminalizzato per rivalutare Craxi”

Il ricordo che ha fatto la famiglia, i suoi cari, i suoi amici va rispettato e non commentato, perché credo che sia un fatto che merita solo silenzio e rispetto.

Altra cosa è la strumentalizzazione che è al di fuori di questo ricordo ventennale nel suo ambito familiare. Il Craxi politico deve essere valutato per quel che ha fatto, io credo comunque che sia stato un politico di spessore, ma dal punto di vista giudiziario tutti siamo uguali.
Se per rivalutare Craxi si deve criminalizzare l’azione della magistratura io non ci sto, perché io quell’inchiesta l’ho fatta perché dovevo fare il mio dovere, non per fare qualche favore a qualche partito o potenza straniera.

Non v’è dubbio che a seguito di quell’inchiesta si è creato un vuoto politico e non v’è dubbio che la nuova classe dirigente che è uscita fuori non è venuta preparata dalla sera alla mattina. Se poi a questi ci aggiungi un po’ di saccenza e di supponenza da qualcuno che prima di imparare vuole fare il maestro questo è peggio.

Siamo a mio avviso in un periodo di transizione in cui si deve venir fuori da questo andare appresso al personaggio di turno, tra cui mi ci metto anch’io, sia chiaro, io, Berlusconi, Renzi, Salvini e quant’altro: dobbiamo tornare ai vecchi valori storici e culturali che c’erano nei vecchi partiti.

Quando ho scoperto quei reati dovevo forse girarmi dall’altra parte o dovevo procedere? Quando un chirurgo si trova in sala operatoria e vede un tumore, deve togliere quel tumore oppure deve pensare che poi glie ne venga uno peggiore?

La Meloni? Ritengo che sia un ottimo politico, lo dico al maschile perché non ci devono essere differenze di valutazione che sia uomo o donna. E’ una brava politica, dopodiché si può condividere o non condividere“.


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