La Lazio dice addio alla “sua” Coppa. Lo fa con onore, lottando sino alla fine, dando tutto ciò che ha ed è molto. Passa il Napoli, a conclusione di una partita in cui è successo di tutto. Un esempio. Rigore per la Lazio e Immobile scivola sul dischetto, ritrovandosi con il sedere per terra. Quando può ricapitare una cosa del genere?

Poi due legni (due anche il Napoli), un gol annullato a Ciro per un millimetro, occasioni sbagliate, Napoli chiuso in area, a difendersi. Bravi quasi tutti nella Lazio, a partire da Immobile e dal Milinkovic della ripresa. Meno uno: Luiz Felipe si addormenta a guardare Insigne mentre lo dribbla e segna il gol decisivo. Avremmo messo subito Patric sul capitano azzurro: una questione di passo.

In tivvù un gran chiacchierare attorno all’arbitro Massa, in realtà puntuale nelle occasioni che contano. Giusto il rigore su Caicedo, regolare l’espulsione per doppio giallo di Hysaj, non c’era un rigore di Acerbi e l’espulsione di Leiva può sorprendere, ma la sua reazione è scomposta e plateale.

Roberto Renga