Gianluca Vacchi, 52 anni, un punto di riferimento sui social.

Instagram è la sua casa e con 14 milioni e mezzo di followers può contare su un pubblico che lo apprezza e ne discute: “purché se ne parli”.

La sua vita ha cambiato strada: partito come dirigente d’azienda ora gira il mondo esportando il suo “Vacchi life style” come dj, intrattenitore e opinionista.
Una delle sue ultime iniziative è stata quella di mettere on line alcune clip in cui racconta come “avere successo” nel mondo delle imprese.

Ma qual è il segreto del suo successo? Come si fa a raggiungere quel numero incredibile di followers? E quali sono i suoi progetti per il futuro ?

Queste le parole di Gianluca Vacchi a “Foodsport” in compagnia di Ilario e Francesco Di Giovambattista ed Enrico Camelio.

” Ho fatto una lotta per tutta la vita affinché la gente facesse fatica ad etichettarmi, prima era un imprenditore adesso sono un global entertainment.

Da bolognese ho mangiato tantissima mortadella nel corso della mia vita, ora sono diventato vegano. Lo sono in virtù di una vera e propria folgorazione. Si hanno dei benefici sotto tanti punti di vista a partire da quello energetico.

A 46 anni io vedevo che la mia curiosità era abbastanza piatta e avevo il desiderio di vivere un’altra vita, non sono mosso dall’accumulo di denaro ma dall’accumulo di momenti.

Ho aperto il mio profilo Instagram senza sapere cosa fosse. Quando ho cominciato a capire come funzionasse ho provato a far vedere il mio stile e la mia filosofia di vita come global entertainment. Vedendo determinate figure popolari negli USA ho capito da subito che quel genere di contenuti avrebbe funzionato anche da noi. Il tempo è il nuovo denaro. Mi sono preso del cretino da mezza Italia quando ho iniziato ad intrattenere su Instagram, la gente mi dava del pazzo ora invece sono un guru.

Nel mio futuro c’è una terza vita. Magari potrei finire a fare l’attore.

Un conto è possedere un’azienda e un conto è gestire l’azienda che si possiede. Io sono sempre stato un’azionista, in Italia si pensa che possedendo un’azienda si ha l’obbligo di gestirla e invece non è così. C’è gente che dice che la mia famiglia mi ha allontanato con un compenso annuale. Io non ricevo nulla se non i dividendi delle mie aziende come qualunque altro azionista. Sono cose che mi spettano.

Più che essere invidiosi del successo di qualcuno io credo che la gente sia invidiosa del proprio insuccesso