RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro

Bettino Craxi è stato oggetto dal ’92 ad oggi di una demonizzazione niente affatto innocente.
E’ arrivato il momento di riformulare il giudizio in maniera più obiettiva.

Possiamo affermare che Bettino Craxi fu l’ultimo grande statista italiano. Non attuò in Italia una società socialista, ma da sempre si è richiamato al socialismo e ha tenuto in considerazione i diritti sociali delle classi più deboli, nonché la comunità sociale italiana anteponendola ai mercati e alle pretese statunitensi.

Craxi tenne l’Italia a un livello alto grazie a una difesa spiccata degli interessi nazionali.

Ne è un esempio il caso di Sigonella, quando non cedendo alle pretese a stelle e strisce l’Italia rivendicò l’ultimo barlume di sovranità.
Ne è altresì una testimonianza la difesa che Craxi attuò nei confronti di Gheddafi che gli costò carissima e fu la vera causa del suo allontanamento tramite Mani Pulite.

Craxi non volle cedere all’America, che aveva già deciso la soppressione di Gheddafi, addirittura lo statista italiano gli salvò la vita secondo testimonianze accreditate.

Bisogna rivalutare la figura di Bettino Craxi e rivedere criticamente il golpe appoggiato dagli americani che è Mani Pulite, il quale lasciò campo libero al liberismo e alle classi politiche che oggi ci governano.


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