Alla fine è arrivato anche in Italia e i casi sospetti di coronavirus pullulano tra smentite e concitazione.
Due i casi conclamati: una coppia cinese che ha girato l’Italia, da Milano a Parma per poi manifestare i sintomi a Roma è attualmente sotto osservazione allo Spallanzani, dove sono stati portati tutti i soggetti con cui avrebbero avuto contatti.
Le mascherine vanno a ruba, la psicosi continua, tuttavia secondo Roberto Burioni, noto medico, accademico e divulgatore scientifico italiano, il panico che si sta verificando a sprazzi nelle diverse città d’Italia è fuori luogo.

Appurato che si tratta di un virus altamente infettivo (basta il solo contatto ravvicinato) e trasmissibile anche senza sintomi, psicosi e – in qualche caso – azioni discriminatorie sono decisamente fuori luogo. A ‘Lavori in Corso’ Burioni ha spiegato il perché a Stefano Molinari e Luigia Luciani.

BURIONI SPIEGA IL CORONAVIRUS ► “Per avere vaccini ci vorranno anni, unica soluzione l’isolamento”

Sappiamo che tra il momento del contagio e il momento in cui si sviluppa la malattia passano dei giorni (da 6 a 10).
Queste persone possono aver contagiato altri perché il virus è molto contagioso.
Quel che sappiamo con certezza è che anche prima di sviluppare i sintomi il paziente può trasmettere la malattia.

Cosa bisogna fare? L’arma è una sola: l’isolamento. Dobbiamo fare di tutto perché questa malattia non si diffonda perché senza alcun intervento un paziente ne infetta altri due. Molto presto si arriverebbe a numeri molto alti.

Alla luce di ciò bisogna fare in modo che chi è a rischio di contrarre questa malattia venga isolato: dobbiamo farcene una ragione perché così è.

Vi spiego cosa dice la rivista scientifica più importante al mondo: una signora cinese è arrivata in Germania dove è stata a dei meeting con dei tedeschi. Dal 19 al 22 gennaio è stata bene, una volta ripartita gli è venuta la febbre e durante il viaggio le hanno diagnosticato il coronavirus.
In quei giorni era stata bene: cosa succede il 24 gennaio? Un partecipante che era stato a quei meeting si ammala di Coronavirus.

Noi non sappiamo se ne ha contagiati uno, due o tre. Di certo ne ha contagiato uno, questo è il particolare spiacevole di questo virus.

Si sta lavorando per avere un vaccino, ma non lo avremo in tempi brevi: ci vorrebbero anni, rassegniamoci al fatto che dobbiamo combatterlo con le armi che abbiamo.

Non dobbiamo avere alcun panico, non c’è alcun rischio. Ci sono due persone che sono state chiuse allo Spallanzani e chi ci è venuto a contatto è già stato identificato. Questo è già un isolamento, sono a casa loro e gli è stato detto di restare nelle loro stanze senza contatti.

Devono preoccuparsi le autorità, noi non dobbiamo temere il contagio. Non c’è nessun motivo di lamentarsi o tantomeno di discriminare i cinesi“.


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