Dove sono i soldi?

Non sono nel caveau di una banca, non sono sotto delle rocce da scavare con un piccone e non si fabbricano stampando carta.

I soldi oggi per la maggior parte sono virtuali, soltanto una piccolissima quantità è cartacea e soltanto una piccolissima quantità è prodotta dalle banche centrali come la Banca Centrale Europea.

La gran rilevanza dei soldi infatti è prodotta dal sistema bancario privato che “moltiplica” i numeri che ci sono sul campo.

Il punto nodale che va capito è che il denaro quando viene creato non viene creato perché dall’altra parte c’è un sottostante, riserve auree o beni con un valore. Questo era il modello originario, quello da cui partirono le cose.

Oggi il denaro viene letteralmente creato schiacciando un bottone.

Se vai in banca e chiedi un mutuo non ti vengono dati dei soldi che ci sono già. La banca nel momento in cui eroga il mutuo fa nascere il diritto alla restituzione di quel capitale che sta prestando. Lo fa sulla base di certi rapporti, rapporti di patrimonializzazione, per cui la banca deve avere da parte un valore minimo di garanzia.

Questo valore minimo nei secoli si è ridotto, è diventato semplicemente un calcolo statistico che si basa sulla teoria della probabilità: la probabilità che tutte le persone correntiste della banca possano andare contemporaneamente a richiedere i propri soldi.

Così nasce il concetto di banca.

Soldi creati dal nulla schiacciando un bottone, ma chi li produce davvero?

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi


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